KYLA51Please respect copyright.PENANA6s1djlOVNq
Sabina era una ragazza esuberante, sempre allegra e piena di vita, e non sempre per Kyla era facile starle dietro.51Please respect copyright.PENANAqM6HpOErw5
Da quando, la sera prima, avevano messo piede a Roma, non aveva fatto altro che parlare. A dire il vero aveva iniziato a farlo dal giorno in cui suo padre, Decimo Possessore, uno degli uomini più ricchi di tutta la Hispania - molto conosciuto e stimato perfino a Roma in quanto il maggiore produttore di olive e, di conseguenza, di olio - le aveva detto che l’avrebbe portata con sé a visitare Roma, e aveva proseguito per tutti e quaranta i giorni di viaggio che ci erano voluti, da Hispalis fino all’Urbe. E ora che, seguita dai suoi genitori e avvinghiata al braccio di Kyla, passeggiava per Roma, tutto il suo ciarlare e la sua irrefrenabile vivacità erano ulteriormente esplose.51Please respect copyright.PENANASxX79aLe3G
«Guarda là!» esclamava all’improvviso, indicando una fontana curiosa o un monumento particolarmente magnificente.51Please respect copyright.PENANATprEK9H9sj
Si entusiasmava per tutto, tutto a Roma era grandioso e mille volte più bello e importante della piccola cittadina in cui viveva; perfino i pezzenti avevano un aspetto più dignitoso, secondo lei. In realtà, il motivo della sua eccitazione era soprattutto uno e aveva il nome di un giovane gladiatore, Attilio, che in quei giorni, per festeggiare i venticinque anni dell’impero di Adriano, si sarebbe esibito nell’arena più grande che il mondo conoscesse: l’anfiteatro Flavio. Ed era proprio lì che la ragazza aveva chiesto al padre di condurla quella mattina.51Please respect copyright.PENANAMgl9JZcoR9
Kyla si lasciava quindi trascinare in silenzio, con la morte nel cuore. Roma per lei era solo il luogo in cui era morto suo padre, che aveva amato e continuava ad amare infinitamente e che non smetteva mai di mancarle.51Please respect copyright.PENANA5BTEiwqfUl
Continuava a guardarsi intorno nella speranza di riconoscere, tra le centinaia di persone che affollavano le vie, qualcuno di sua conoscenza: Germani o Caledoni che, come lei, erano sopravvissuti alla guerra ed erano finiti in schiavitù, magari proprio a Roma.51Please respect copyright.PENANAIXovgenFOS
All’improvviso, Sabina lanciò un gridolino d’eccitazione e lei tornò a focalizzare le cose intorno a sé. Solo allora si accorse del colossale anfiteatro che aveva dinanzi, come se si fosse materializzato dal nulla sotto i suoi occhi in quel preciso momento.51Please respect copyright.PENANAmzxo0hEQuK
Sabina le afferrò saldamente la mano e, dopo aver attraversato un imponente arco sul cui tetto troneggiava una gigantesca quadriga, la condusse in prossimità di una enorme e curiosa fontana dal tronco conico, nella cui cima vi era una palla di bronzo crivellata di fori dalla quale sgorgava l’acqua.51Please respect copyright.PENANAg8XJbglZnO
«Guarda, Calida, è qui che i gladiatori vengono a lavarsi dopo aver combattuto, ed è qui che spero di riuscire a vedere Attilio tra qualche giorno…» disse, con le guance arrossate dall’euforia.51Please respect copyright.PENANAFBhHajU5Md
Kyla si costrinse a sorriderle, anche se in cuor suo urlava di rabbia.51Please respect copyright.PENANAta0uCuUBrx
Non era arrabbiata con Sabina, che in fondo non era affatto una cattiva ragazza. Lei e Sabina avevano pressappoco la stessa età. Dal giorno in cui Kyla era stata comprata come regalo per il tredicesimo compleanno della giovane, non era mai stata maltrattata in nessun modo. Non c’era giorno che Kyla non si sentisse fortunata e non ringraziasse gli dei per essere finita nelle mani di brave persone. Tuttavia, in quel momento, tutto ciò che la sua giovane padrona diceva e faceva le procurava un fastidio urticante. Avrebbe voluto dirle che non le importava niente del bel gladiatore dagli occhi nocciola e i capelli del colore del miele di cui da anni sentiva parlare con una ostinazione quasi morbosa, né della stupida fontana dove i lottatori andavano a detergersi dopo aver combattuto, né dell’anfiteatro o dei pezzenti di Roma e, in generale, di tutta Roma. Avvertiva nella carne la presenza di suo padre, che era stato obbligato a percorrere quelle stesse strade in catene per essere infine ucciso sotto gli occhi di quelle stesse persone che, in quel momento, la circondavano. Se solo avesse potuto, se fosse stato appropriato, avrebbe chiesto il permesso di allontanarsi per nascondersi in un angolo appartato e piangere senza ritegno, come a volte faceva di notte, quando le veniva concesso di ritirarsi nella sua stanza e lei poteva dare libero sfogo alla sua disperazione.51Please respect copyright.PENANAj0mihNJ7n6
Tuttavia, sebbene non venisse trattata come tale, rimaneva una schiava e lei non commetteva mai l’errore di dimenticarselo. Così, suo malgrado, si costrinse ad indossare una maschera di finta serenità e di nuovo si lasciò trascinare dalla giovane verso l’entrata principale dell’arena, dove, nella piazzola, troneggiavano due enormi pannelli di legno su cui erano raffigurati due gladiatori.51Please respect copyright.PENANA55jSFg9Euk
Sabina si fermò dinanzi ad essi e sbuffò sonoramente.51Please respect copyright.PENANAGBLi6ppq9f
«Prisco e Vero. Sempre e solo Prisco e Vero. Sembra che al mondo esistano solo loro due» sbuffò indignata.51Please respect copyright.PENANAeN6L9BSFyC
Il vecchio Decimo e sua moglie Priscilla le raggiunsero in quel momento. Decimo, che provava per quella sua unica figlia un affetto smisurato e che era propenso a perdonarle ogni cosa, anche la sua giovanile e molto spesso inappropriata esuberanza, scosse la testa, divertito. 51Please respect copyright.PENANAvPXEjcI45d
«Prisco e Vero non sono combattenti da arena ma guerrieri. La spada non hanno imparato ad usarla nelle scuole gladiatorie per far divertire la gente, come il tuo campione, ma in veri campi di battaglia, dove si è costretti ad affrontare decine di avversari diversi, per tutto il giorno e per un tempo indefinito, spesso anni. Quando il tuo eroe raggiungerà la metà dell’esperienza di questi due qui, allora forse useranno la sua immagine per pubblicizzare i giochi» intervenne Decimo in tono ironico. 51Please respect copyright.PENANAPMM77e90vR
Incuriosita dalle parole del vecchio pater familias, Kyla sollevò lo sguardo sui due ritratti e subito le si gelò il sangue nelle vene. Entrambi i gladiatori avevano il volto totalmente coperto da elmi stravaganti. Oltre a quelli indossavano solo un perizoma, un cinturone e degli schinieri. Sebbene venissero chiamati con nomi romani, erano chiaramente Germani. Lo si poteva facilmente desumere dai tatuaggi che avevano su tutto il corpo.51Please respect copyright.PENANAeXoIw7KGEr
Kyla si avvicinò al dipinto del gladiatore chiamato Vero, il cui nome era scritto a lettere cubitali sopra la sua testa. Il lottatore era stato ritratto dall’artista in una posa minacciosa, come se si trovasse in procinto di sferrare un ipotetico attacco ad un ipotetico avversario, con il braccio e la gamba destri in primo piano. Kyla focalizzò l’attenzione sui tatuaggi impressi sull’avambraccio, due distinti tribali che avevano due diversi significati: uno indicava l’appartenenza al rango di Adelingo, l’altro raffigurava il numero di nemici uccisi nelle diverse battaglie a cui l’uomo aveva preso parte.51Please respect copyright.PENANA5Cwb8j1hFz
Kyla fu investita da un’ondata di emozioni violentissima. Lei conosceva bene quei tatuaggi, perché conosceva bene l’uomo che li portava. Si guardò intorno, stordita ed emozionata, col cuore che le batteva nel petto ad un ritmo vertiginoso e il respiro affannoso. Poi, all’improvviso, la vista iniziò a offuscarsi e tutto intorno a lei si fece confuso e lontano.51Please respect copyright.PENANAoIgPBNR8CU
Un attimo prima di perdere i sensi e cadere a terra, alitò un nome:51Please respect copyright.PENANAbo9TtVPpn7
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Era una giornata estiva come tante a Roma: calda e assolata, con una elevata percentuale di umidità nell’aria che faceva sudare copiosamente.51Please respect copyright.PENANAe5BAgGtRFF
Fabio si fermò in prossimità della Meta Sudans, l’imponente fontana costruita tra l’arco di Costantino e l’anfiteatro Flavio, e mise la testa sotto il getto dell’acqua per rinfrescarsi dall’arsura estiva prima di tornare a svolgere il sopralluogo della zona in cui, di lì a un mese, si sarebbe svolto un nuovo trionfo.51Please respect copyright.PENANAuxWVa9VoRv
Durante l’ultimo trionfo, quello del padre, alcune situazioni gli erano sfuggite di mano, come l’assalto di imprudenti cittadini ai balconi delle insulae che si affacciavano lungo il percorso. Solo per un miracolo non si erano verificati tragici incidenti.51Please respect copyright.PENANAX00k7bnjLZ
Fabio aveva deciso di effettuare personalmente delle verifiche di agibilità su tutti gli edifici che si trovavano sul percorso, al fine di appurare la capacità di capienza delle balconate e, all’occorrenza, predisporne il divieto di utilizzo.51Please respect copyright.PENANA6ZUiQtnmqh
Si drizzò sulla schiena e si passò le dita tra i capelli umidi, gustandosi appieno quel momento di refrigerio prima di tornare alla sua noiosa quanto necessaria ispezione. Stava per muoversi quando si accorse che, a poca distanza da dove si trovava lui, verso gli ingressi principali dell’anfiteatro destinati alle persone di alto rango, si andava ammassando un notevole numero di persone.51Please respect copyright.PENANAa8I0qb8PTl
«Ma che succede?» chiese al suo attendente, che si limitò a dare un’alzata di spalle.51Please respect copyright.PENANALFqoi3kQaj
Seguito dal suo giovane subalterno, Fabio si incamminò in quella direzione.51Please respect copyright.PENANAVO1dTzqOon
«Che succede, qui?» chiese in tono autoritario ad un uomo che, stanco dello spettacolo, stava per allontanarsi dalla folla per tornare alle sue precedenti faccende.51Please respect copyright.PENANAzLlKScn4id
«Niente di che, sembra che una ragazza abbia avuto un malumore e sia svenuta» rispose quello annoiato, quasi dispiaciuto che l’evento fosse di così poca rilevanza.51Please respect copyright.PENANAkR0NEJGHaw
Fabio scosse la testa, indignato. La gente non smetteva mai di stupirlo: pur di soddisfare la propria curiosità rischiava in maniera più o meno consapevole di farsi male, o di fare male a qualcun altro.51Please respect copyright.PENANAe7KYASXhq7
«Fai sgombrare questi imbecilli, Ceio, prima che qualcuno si faccia male» ordinò al vigile. Mentre quello eseguiva i suoi ordini e iniziava ad urlare alla folla di dileguarsi, Fabio vi si fece strada con la forza per verificare lo stato di salute della giovane.51Please respect copyright.PENANArMbG4NQBjm
«Tornate alle vostre faccende, razza di idioti, non vedete che peggiorate la situazione standole addosso?» inveì contro gli uomini e le donne che si accalcavano intorno alla ragazza ancora stesa a terra e all’uomo che cercava di rianimarla. Quelli protestarono sommessamente ma, riconosciuta la divisa che lo contraddistingueva come il comandante della quarta coorte dei Vigiles, ubbidirono, anche se di malavoglia, al suo ordine.51Please respect copyright.PENANAbsDWe3a6WK
Fabio si accovacciò vicino all’uomo che teneva tra le braccia la ragazza svenuta e che cercava di farla rinvenire chiamandola per nome.51Please respect copyright.PENANARbDeTp3O4F
«È tua figlia?» indagò. L’uomo scosse la testa. «La serva di mia figlia» rispose, indicando con la testa una giovane donna alle sue spalle che si teneva stretta ad una donna più anziana, probabilmente la madre. Tutti loro avevano un’aria preoccupata e Fabio trovò singolare un simile attaccamento per una schiava.51Please respect copyright.PENANADdy9NAaykN
«Va bene, portiamola all’ombra» suggerì. Senza aspettare consensi, prese la ragazza tra le braccia.51Please respect copyright.PENANA6HkKim4pJo
«Tu!» disse rivolto ad un tizio che si attardava ad allontanarsi. «Renditi utile, procurami dell’acqua» gli ordinò, e mentre quello si precipitava ad ubbidire, Fabio si diresse verso una macchia di alberi che offriva un discreto riparo dal sole, seguito dall’uomo e dalle due donne.51Please respect copyright.PENANATUtA2ydznG
Adagiò la giovane sul terreno erboso leggermente in pendenza e le allentò la fascia legata sotto i seni per consentirle una migliore respirazione.51Please respect copyright.PENANAwCAIV9Np4Z
«Come si chiama?» chiese all’uomo.51Please respect copyright.PENANAXHkupGydjq
«Calida.»51Please respect copyright.PENANAqdR32sMZPU
«È il suo vero nome?» approfondì Fabio.51Please respect copyright.PENANAkESKyQBiPH
«È il nome che le abbiamo dato quando l’abbiamo acquistata.»51Please respect copyright.PENANAzhwNisObtl
«E non sai come si chiamava prima?»51Please respect copyright.PENANAyYEP22JZ3k
L’uomo assunse un’aria contrita e scosse la testa, in segno di diniego.51Please respect copyright.PENANALcvRxDJWIs
«Kyla. Si chiama Kyla» intervenne a quel punto la figlia.51Please respect copyright.PENANAyiy8ypjdoX
«È un nome nordico. Immagino tu conosca la provenienza della ragazza» chiese Fabio rivolgendosi nuovamente al pater familias.51Please respect copyright.PENANA2LwneUsCAG
«L’ho acquistata quattro anni fa, a Ravenna.»51Please respect copyright.PENANALxj5g9HBGC
«È una prigioniera di guerra? Una Germana?»51Please respect copyright.PENANAIboSkBHw9q
«È una prigioniera di guerra, ma lei è Caledone» precisò l’uomo.51Please respect copyright.PENANA2FagQoFjmI
Solo in quel momento, Fabio notò i capelli rossi della ragazza raccolti sulla nuca. Il tizio fece ritorno in quell’istante con una sacca di pelle nella quale aveva raccolto dell’acqua, e gliela porse.51Please respect copyright.PENANATSn4EhTPYo
Fabio si tolse il fazzoletto che teneva legato alla base del collo sotto la lorica e che usava per detergersi dal sudore; lo intrise d’acqua e lo passò sul viso della giovane, mentre la chiamava col suo nome di origine.51Please respect copyright.PENANAEHZfDAwEG6
Dopo non molto, la ragazza aprì lentamente gli occhi. La sua espressione, inizialmente smarrita, si fece improvvisamente concentrata, intensa.51Please respect copyright.PENANAb09fkElPRh
Inaspettatamente, afferrò la mano di Fabio e pronunciò parole arcane, mentre continuava a guardarlo dritto negli occhi.51Please respect copyright.PENANAXHMuOcaBPY
Fabio corrugò la fronte, sorpreso dalla strana reazione della giovane.51Please respect copyright.PENANAzCE0MO6OTs
«Mi dispiace, non capisco la tua lingua» le disse.51Please respect copyright.PENANADUnQEFu7Fr
La Caledone, a quel punto, smise di stringergli la mano e assunse un’espressione mortificata.51Please respect copyright.PENANA8bpmMGExbV
«Io… Stavo solo sognando…» si giustificò debolmente, parlando in latino.51Please respect copyright.PENANAoUuUujG37s
A quel punto, la sua padrona, vedendo che si era finalmente ripresa, si inginocchiò ai suoi piedi e la abbracciò con tenerezza, e lo stesso fece la madre. Fabio lasciò la Caledone alle cure amorevoli delle due donne e si rimise in piedi. Afferrò per il gomito il pater familias e lo trascinò un po’ lontano.51Please respect copyright.PENANAYiLUt9fFaJ
«Sembrate molto legati alla ragazza» constatò.51Please respect copyright.PENANAwi1xVGCRFo
L’uomo annuì energicamente. «Calida è semplicemente straordinaria. Contrariamente a quanto si dice dei barbari, non è affatto una selvaggia. È raffinata e anche molto istruita, e questo è uno dei motivi per cui l’ho acquistata. Mia figlia la adora, è come una sorella per lei.»51Please respect copyright.PENANA5mhAmylVpa
«Mmh…» fece Fabio, rimuginando su qualcosa. «Da dove venite?»51Please respect copyright.PENANAXMgEmR7rQe
«Hispania. Mi chiamo Decimo Possessore. Sono venuto a Roma su invito del senatore Servio Sulpicio Rufo, per assistere ai festeggiamenti in onore del venticinquesimo anniversario dell’impero del divo Adriano.»51Please respect copyright.PENANAyU4jgqwgC9
«Avresti fatto meglio a non portare la ragazza a Roma in questo periodo. Tutto ciò che nei prossimi giorni sarà motivo di divertimento per noi, per lei sarà solo dolorosamente evocativo» disse in tono di rimprovero Fabio.51Please respect copyright.PENANA5mYFGXTs8O
L’uomo schiuse le labbra e increspò le sopracciglia. «Non ci avevo pensato…» ammise contrito.51Please respect copyright.PENANAgFQndrnwqv
“Certo che non ci avevi pensato” rifletté Fabio infastidito. “Per quanto ben nutrito e ben tenuto, uno schiavo resta uno schiavo, niente altro che un oggetto senza identità e senza diritti.”51Please respect copyright.PENANAFuELTMHIHz
Ovviamente si vide bene dall’esporre a voce il suo punto di vista. Si limitò a fare un breve cenno di assenso con la testa, dopodiché lo salutò e si accinse a raggiungere il suo subalterno, rimasto indietro e occupato a rispondere alle fastidiose domande delle persone che continuavano a essere incuriosite da quanto era accaduto.51Please respect copyright.PENANAoZa0UuIplp
Si voltò un’ultima volta verso la Caledone e, per qualche strana ragione, non si sorprese affatto di trovarsi nuovamente dentro ai suoi occhi. C’era qualcosa in quella ragazza che lo incuriosiva. Aveva come la sensazione di averla già vista da qualche altra parte. Stette un po’ a rimuginare su quella cosa, poi scosse la testa. Aveva già perso fin troppo tempo a causa sua, doveva ancora svolgere il grosso delle ispezioni e voleva tornare in caserma prima che facesse buio, perciò le voltò le spalle e si incamminò nella direzione opposta.51Please respect copyright.PENANAQJpUMoxBsG
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Per il resto del giorno, preso com’era dal suo lavoro, non gli capitò più di pensare alla ragazza caledone. Ma poi, tornato in caserma, dopo aver sbrigato le ultime incombenze amministrative della giornata, tornò a pensare a lei e al tono quasi supplice che aveva usato nel rivolgersi a lui quando aveva riacquistato i sensi.51Please respect copyright.PENANA1zaPRjQYn7
Cercò di ricordarsi le parole esatte che aveva pronunciato e se le appuntò su una tavoletta cerata. Probabilmente non volevano dire niente, erano il residuo di un sogno, come lei stessa aveva ammesso. Tuttavia, c’era stato qualcosa nello sguardo della giovane, una luce urgente e quasi disperata nei suoi occhi, che lo aveva colpito profondamente. Il suo intuito di investigatore gli diceva di approfondire, e il suo intuito difficilmente si sbagliava.51Please respect copyright.PENANABeSKzSKf5T
«Ceio!» chiamò quindi a gran voce il suo attendente, che si affacciò alla porta dopo appena qualche secondo.51Please respect copyright.PENANAXNMZWX9kKb
«Conosci qualcuno tra gli uomini che parla la lingua dei Caledoni?» chiese. Il ragazzo corrugò la fronte e ci pensò su un attimo. «Non mi sembra, ma posso provare a chiedere» disse.51Please respect copyright.PENANADTyYnO0nTl
«Fallo, per favore.»51Please respect copyright.PENANAu3vwzrORT7
Dopo qualche minuto, il giovane tornò ad affacciarsi nell’ufficio e lo informò che, in caserma, nessuno parlava la lingua dei Celti.51Please respect copyright.PENANAVNhMQZeKyq
«Tito parla discretamente il germanico, può esserti utile?» aggiunse poi.51Please respect copyright.PENANADTuGApFLLv
Fabio scosse la testa.51Please respect copyright.PENANAMINyZfnUmA
«No, non fa niente» rispose, ritenendolo inutile.51Please respect copyright.PENANAbbtBN4bWMq
Passò mentalmente in rassegna tutte le persone che conosceva e che potevano aiutarlo a decifrare le parole arcane della giovane. Stava quasi per arrendersi quando gli venne in mente che, forse, qualcuno c’era: una vecchia conoscenza che non vedeva da anni e che, per sua fortuna, si trovava a Roma proprio in quei giorni.51Please respect copyright.PENANA2F1Pcj3ftH
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