Il mondo tra le mie braccia
10Please respect copyright.PENANAGCbiH70u9G
11.Il capo della Crimini Maggiori – parte prima -
10Please respect copyright.PENANALKGf4o9d3h
Alla Crimini Maggiori si respirava aria di grande tensione, il caso Baylor aveva minato la serenità dell’intera squadra. Giravano voci che il capo Johnson avrebbe chiesto il trasferimento, altre voci parlavano delle sue dimissioni. Altre voci dicevano che Provenza avrebbe preso il posto del capo Johnson, altre ancora, dicevano che una persona esterna avrebbe preso il comando della Crimini Maggiori. Erano tutti nervosi e nessuno si voleva sbottonare, la squadra voleva Provenza al comando, ma per ora, dai piani alti, non trapelava alcuna notizia sicura.
Quella mattina il capitano Raydor fu chiamato dal capo Pope per un incontro, sarebbe stato presente anche il capo Taylor. Le offrirono il comando della Crimini Maggiori, Sharon ne fu sorpresa, ma accettò e chiese un paio di giorni per sistemare delle pratiche sospese al FID.
Il giorno designato si sarebbe presentata alla Crimini Maggiori con il capo Taylor per l’annuncio del cambio di comando e per la gestione della squadra.
Sharon era soddisfatta per aver il comando della Crimini Maggiori, ora rimaneva come gestire Andy, ma ci avrebbe pensato in seguito.
Il capo Johnson comunicò alla squadra la decisione di trasferirsi nell'ufficio investigativo del procuratore distrettuale della contea di Los Angeles e di trasferirsi insieme al sergente Gabriel. Dopo una cena con la squadra e i regali di addio, il gruppo si lasciò.
Sharon chiese ad Andy, se dopo la cena con il capo Johnson, avrebbe voluto passare il resto della notte con lei. Non se lo fece ripetere. Quando arrivò, lui la raggiunse e le aprì la portiera. Salirono insieme in casa, lei disse che dovevano parlare di quello che stava succedendo.
“Sai qual è la verità? Che alla fine smantelleranno la squadra.”
“Non credo, voi della Crimini Maggiori lavorate bene. Sarebbe una perdita per tutto il Dipartimento.” Cercò di essere conciliante.
“Oppure sarà ancora peggio!” Urlò Andy.
“Addirittura!” Sharon rimase stupita da tanta aggressività da parte di Andy.
“Certo! Metteranno il solito funzionario paraculo, che non sa nulla di Crimini a dirigere la squadra e noi dovremmo fare i burattini! Che rabbia, tanto lavoro per niente!”
“Forse Andy la stai prendendo troppo …” Cercò di stemperare il discorso.
“No ascolta, noi della squadra vogliamo Provenza, perché è l’unico che riesce a tenere unito il gruppo e ha la giusta esperienza!”
“Magari anche qualcuno senza esperienza, potrebbe imparare …”
“Guarda, c’è già quell’idiota di Taylor: borioso e sapientone. Speriamo non sia lui, ci manca solo questo!”
“Avranno scelto una persona che possa continuare il lavoro svolto dal capo Johnson e migliorare le performance della Crimini Maggiori, magari evitando cause milionarie al dipartimento.” Silenzio.
“Tu sai qualcosa?” Chiese Andy con fare sospettoso.
“No Andy, sai noi al FID viviamo di altre notizie.” Rispose candidamente.
“Arriveranno tempi bui, lo so.”
“Io non mi fascerei la testa, prima del tempo.”
“Tu non sai come vanno queste cose … maledizione!” Urlò lui.
“Comunque mi sembra che tu la stia prendendo come un fatto personale. Capita che ci siano degli avvicendamenti, dei cambiamenti, dei nuovi modi di lavorare.” Versò da bere per entrambi.
“Bè tu parli così, perché sei al FID. Il lavoro operativo sul campo è ben diverso.”
“Sì, quello è vero, però …”
“Guarda lasciamo stare, siamo tutti sulla graticola. Speriamo che vada al comando la persona giusta, cioè Provenza.”
“Uhm … e se ciò non accadesse?” Chiese sorseggiando un goccio di vino.
“Non ci voglio neanche pensare … tanto lo so che faranno di tutto per metterci in difficoltà, non riscuotiamo la simpatia di nessuno. Tutti gli altri dipartimenti ci odiano, perché siamo la Crimini Maggiori!” Silenzio. “Se non sarà Provenza il capo, saranno dei bei guai per tutti. Siamo tutti nervosi e arrabbiati.”
“Non mi pare l’atteggiamento giusto, Andy.”
“Tu non sai cosa vuol dire per noi, quello che abbiamo passato con il caso Baylor, Gabriel … è tutto uno sporco gioco politico di poltrone, ecco qual è la verità e le persone che invece meriterebbero, vengono lasciate indietro.”
“Stai parlando di Provenza.”
“Certo, lui sarebbe la soluzione giusta. Ma tanto lo so, non lo metteranno mai a capo della Crimini Maggiori. E’ pieno di raccomandati e paraculi… guarda lasciamo perdere…”
“Sì, forse è meglio cambiare discorso.” Sospirò sconsolata. Silenzio.
“Hai ragione. “ Si avvicinò e si slacciò la cravatta. “Adesso vorrei solo …”
“Cosa vorresti Andy?”
“Bè … ora vorrei solo dimenticare tutto quanto e passare una bella notte insieme a te.”
“Andy non so, se …”
“Tu di cosa volevi parlarmi?” Chiese lui incuriosito.
“No, niente di importante. Senti, forse per questa sera sarebbe meglio …” Lui cominciò a baciarla sul collo e lei mormorò di piacere, non sapeva resistere ai suoi baci, alle sue carezze.
“Andy …”
“Vuoi che mi fermi, tesoro?”
“Sarebbe meglio … io… “
“Ssst … rilassati tesoro e lasciati amare …” Riprese a baciarla e con la mano cominciò ad accarezzarla sotto la gonna, fremette al tocco, un brivido le scosse tutto il corpo.
“… Andy …”
“Ti amo baby …” La prese in braccio e la portò in camera, la depose sul letto e si sdraiò. Riprese a baciarla e a spogliarla con delicatezza. Cercò di fermarlo, ma non sapeva resistere e cedette a lui, lasciandosi trasportare in una notte d’amore, come se fosse l’ultima.
Era passato un mese da quando Jack l’aveva aggredita, Andy le era stato vicino e non l’aveva forzata a stare con lui. Era stato per lei un amico e un confidente. Voleva sentire il suo amore, le sue carezze, i suoi abbracci, voleva sentirsi amata. Gli aveva chiesto di tornare nel suo letto e avevano ripreso a vedersi, tutte le notti.
Sharon non se la sentiva di aver una relazione sentimentale e di dover ordinare a Andy di andare in qualche situazione pericolosa. Era combattuta. Ma voleva quel posto, in fondo se lo meritava, aveva lavorato tanto per raggiungere una posizione.
La loro relazione andava bene, ma sentiva che qualcosa sarebbe successo. Ogni notte per lei era come l’ultima notte e quella sensazione era diventata realtà: questa era la loro ultima notte d’amore, lo sapeva. Cedette volentieri, Andy era un grande amante, un uomo che la faceva sentire unica, importante, desiderata. Non voleva perderlo, ma sapeva che era suo dovere non mischiare la vita sentimentale con quella professionale, questa era la regola che si era imposta fin dall’inizio. Aveva visto parecchie coppie scoppiare perché avevano mischiato la professione con il sentimento. Quella notte lo amò come se finisse il mondo e in fondo il suo mondo sarebbe finito quella notte, non avrebbe avuto più tutto il mondo tra le sue braccia.
Il mattino dopo li trovò abbracciati, l’uno all’altro. Sharon era sveglia, voleva gustarsi questo momento perché sapeva che non si sarebbe più ripetuto. Decise di alzarsi, doveva comunque dire qualcosa ad Andy prima di arrivare in ufficio: quella mattina Taylor avrebbe comunicato alla Crimini Maggiori che il capitano Raydor avrebbe preso il comando. Preparò il caffè, quando lui le cinse la vita, la fece voltare e la baciò. Sharon si staccò, lentamente.
“Tutto bene tesoro?” Chiese preoccupato.
“Sì. Cioè no.” Silenzio. “Senti Andy …” Lei lo guardò, aveva le lacrime agli occhi.
“Cosa c’è che non va, Sharon?” Silenzio.
“Andy. Ho bisogno di una pausa.”
"In che senso una pausa?"
"Ho bisogno di un po' di tempo, Andy."
“Perché? Ho fatto qualcosa che non dovevo?”
“No Andy, non sei tu. Sono io che sono confusa e ho bisogno di un po’ di tempo per capire che cosa voglio. Ti chiedo un po’ di tempo per riflettere, spero che tu capisca.” Aveva le lacrime agli occhi. Silenzio.
“Veramente non capisco. Ti ho dato il tuo spazio e quanto tempo hai voluto. Sei tu che mi hai rivoluto nel tuo letto. Oppure c’è qualcuno altro?”
“No, no Andy.” Silenzio. “Lasciami tranquilla per un po’ di tempo e dopo riparleremo di noi due.”
"Non capisco il perché di questa tua richiesta? Ho detto qualcosa di male?" Cominciò ad alterarsi.
"No Andy, ti chiedo solo un po' di tempo, per favore."
“Non capisco Sharon, perché mi stai facendo questo?”
“Andy ti prego, non rendere tutto più difficile …”
“Eppure stanotte per te non è stato difficile!”
“Andy … io …”
“Se vuoi così, ok. Non ti voglio forzare, anche se non sono contento. Mi stai trattando come un giocattolo, Sharon. Se vuoi spezzarmi il cuore, bè ci stai riuscendo!” Silenzio. “Senti, forse è meglio che io vada.” Era arrabbiato. Tornò in camera per vestirsi.
“Andy bevi un caffè, per favore.”
“Lascia perdere, ti ringrazio e scusa se ti ho disturbato.” Prese la giacca, la pistola e il distintivo. Era furioso.
“Andy …” Disse lei con le lacrime agli occhi guardandolo andare via.
Quando arrivò in Centrale, si sentiva molto agitata. Andò subito al FID, il capo Taylor le aveva mandato una mail, che avrebbero fatto la presentazione alla Crimini Maggiori per le 10 di quella mattina.
“Buongiorno capitano.”
“Buongiorno sergente, se ha cinque minuti, mi può raggiungere nel mio ufficio? Grazie.”
“Tutto bene capitano?”
“Prego sergente Eliot si accomodi, devo parlarle.” Entrò e rimase in piedi davanti alla scrivania.
“Vuole dirmi che diventerà il capo delle Crimini Maggiori?”
“Vedo che le notizie corrono e anche velocemente.”
“Complimenti capitano, se lo merita. Lei è un ufficiale in gamba e una donna … che merita molto di più.”
“La ringrazio sergente per tutto quanto e le sono grata per la sua discrezione e fedeltà.”
“Grazie capitano. Le auguro buona fortuna.”
“Grazie, ne avrò bisogno.”
“Senta, passerò più avanti a ritirare i miei effetti personali. Queste sono tutte le pratiche ancora da espletare, sono tutte in ordine.” Indicò una pila di documenti.
“Va bene capitano. Sa qualcosa in merito a chi prenderà il suo posto?”
“Purtroppo non so nulla sergente, mi dispiace.”
“Ok, buona giornata.”
“Grazie.”
Uscì, lei guardò la sua scrivania e uscì per andare alla Crimini Maggiori, oggi avrebbe cominciato una nuova avventura.
Quando arrivò alla Crimini Maggiori, Taylor era già nell’ufficio del capo Johnson, la stavano aspettando, lei si affacciò alla porta e quando lui la vide, le fece un cenno e uscì nella sala dove c’erano tutti i componenti della squadra.
Il capo Taylor richiamò l’attenzione di tutti e senza troppi giri di parole, disse che il capitano Raydor aveva preso il posto in comando del capo Johnson. Il capo Pope si era trasferito e quindi il diretto superiore, per il momento era lui.
Calò il gelo, ma Taylor non si fece impressionare, augurò a tutti buon lavoro e se ne andò. Il capitano Raydor entrò nell’ufficio del capo Johnson e prese posto alla scrivania.
Nessuno aveva proferito parola, si guardarono tutti in faccia e guardarono Provenza che era diventato rosso in faccia, ma non disse una parola.
“Allora, pensate di essere in vacanza? Tornate al vostro lavoro, forza!” Disse Provenza con fare risoluto, si alzò e entrò senza bussare nell’ufficio del capitano Raydor.
“Bene capitano Raydor, le porgo i miei complimenti per la promozione. Attendiamo i suoi ordini.” Detto questo, senza attendere risposta uscì e tornò alla sua scrivania. Difronte a lui, c’era Flynn che era rimasto senza parole. Si alzò e andò nell’ufficio del capitano, chiuse la porta e si mise davanti alla scrivania.
“Perché non mi hai detto niente?” Era arrabbiato.
“Non sapevo come dirtelo. Ho già fatto fatica a dirti che volevo una pausa tra di noi. Tu sei scappato via senza darmi la possibilità di dire altro.” Abbassò lo sguardo.
“Quindi adesso cosa dovrei fare?”
“Ti pregherei di mantenere i nostri ranghi davanti alla squadra e confido nella tua discrezione per quanto c’è stato tra di noi. Se non ti chiedo troppo.” Silenzio.
“Nessun problema capitano, torno al mio lavoro.” Uscì, lasciando la porta aperta. Tornò alla scrivania, con il volto scuro e si mise a lavorare su dei rapporti.
Lei si alzò e andò nella stanza centrale, con un colpo di tosse attirò l’attenzione della squadra “Bene, tenente Provenza potrebbe aggiornarmi sui casi su cui stiamo lavorando?”
“Certo capitano Raydor. I casi a cui, noi, stiamo lavorando sono …” Provenza cominciò ad aggiornare il capitano sui loro casi in sospeso. Non fece in tempo a terminare, la squadra venne chiamata per un duplice omicidio. Provenza si interruppe e attese in silenzio.
Tao aveva preso la chiamata e stava aspettando gli ordini. Tutti guardarono il capitano Raydor, che dopo un momento di esitazione disse alla squadra di andare sulla scena del crimine.
Dopo una giornata frenetica sulla scena del crimine, i rilievi, i verbali, le autopsie da Morales e i vari controlli su conti correnti e sulle finanze, arrivarono a sera e il capitano Raydor ringraziò tutti quanti per la collaborazione e disse alla squadra che potevano andare a casa.
Flynn aveva detto a Provenza che sarebbe andato ai suoi incontri, Provenza aveva capito che c’era qualcosa che non andava in Flynn, ma la giornata era stata difficile per tutta la squadra.
10Please respect copyright.PENANA0ztqLdxvZW
10Please respect copyright.PENANAidnTOnqEdL
Continua …
10Please respect copyright.PENANAR8OuLOm6MK
10Please respect copyright.PENANA1LldmSqG83