GIULIO46Please respect copyright.PENANAPBMTP9nEff
Affiancato dalle onnipresenti guardie pretoriane che gli facevano da scorta, Giulio attraversò i giardini dei Palazzi Imperiali con passo sostenuto, felice di essere di nuovo a casa.46Please respect copyright.PENANANTS5coCDqa
Il Senato si sarebbe riunito per le calende di settembre ormai imminenti e, vista l’importanza dell’ordine del giorno che riguardava principalmente questioni legate alla sicurezza, tutti i senatori erano invitati a partecipare. Uno di questi, il senatore Gaio Antonio, che in quei giorni si trovava in villeggiatura al lago di Nemi con la sua famiglia, era stato di recente vittima di aggressioni da parte di briganti - il cui fenomeno stava tornando di moda e si faceva sempre più preoccupante - e aveva chiesto di essere scortato nella Capitale dalle guardie pretoriane. Giulio era stato inviato, insieme all’unità pretoriana, a fare da balia a quel vecchio, noioso patrizio e a tutta la sua numerosa e stramaledetta famiglia.46Please respect copyright.PENANAuPIya7jTKI
Lui e gli uomini affidati al suo comando avevano impiegato sette giorni a tornare a casa: due di viaggio e cinque per radunare e caricare - e poi scaricare di nuovo - il senatore, tutti i suoi parenti e l’assurda mole di oggetti che si erano portati dietro per la villeggiatura.46Please respect copyright.PENANAn9AWxTwRmZ
Era stata una cosa sfibrante e terribilmente imbarazzante. Giulio non aveva dubbi che quello fosse stato il modo di Adriano di prendersi la sua rivincita sull’umiliazione, per altro ben maggiore, che lui gli aveva inflitto rifiutandosi di partecipare al Trionfo, e in fondo sentiva di meritarselo.46Please respect copyright.PENANAstdSz0gEwu
Non aveva ancora avuto modo di rappacificarsi con lui, di chiedergli scusa per averlo ferito con la sua insubordinazione e di ringraziarlo per aver risparmiato la vita al Germano, e ora moriva dalla voglia di vederlo.46Please respect copyright.PENANAAkH0vQPhi0
Così, mosso da quel desiderio, giunto alla Domus Augustea, entrò nell’enorme atrio del palazzo. Svetonio lo accolse con un raggiante sorriso.46Please respect copyright.PENANAJ0rjPI2JzP
«Bentornato, Giulio. Il senatore Antonio è rimasto soddisfatto del trattamento d’onore che ha ricevuto?» gli chiese, in tono divertito.46Please respect copyright.PENANAhJMGpyDn8i
Giulio roteò gli occhi. «Non me ne parlare, Svetonio. Quel dannato politico è più capriccioso e pigro di tutte e tre le sue figlie obese messe insieme. Aveva mille pretese, per quanto cercassi di accontentarlo in tutto non gli stava mai bene niente. Teme i predoni per le strade e poi se ne va in giro portandosi dietro un’assurda quantità di oggetti, ostentando tutta la sua dannata opulenza. Avrei voluto legarlo e imbavagliarlo e lasciarlo sulla via Ardeatina, alla mercé di predoni e magari anche di qualche lupo non particolarmente schizzinoso, perché sono sicuro che nemmeno le fiere potrebbero mai trovarlo appetitoso, un uomo così. E, comunque, alla fine è prevalso il buon senso e il senatore è arrivato sano e salvo a destinazione» rispose dilungandosi Giulio, sfilandosi il mantello e consegnandolo ad un servo.46Please respect copyright.PENANAS2Wt6NMvYi
«Gaio Antonio è una spina nel fianco, ma è uno dei senatori più potenti dell’impero ed è importante coltivare con lui ottimi rapporti diplomatici. Sono sicuro che è per questo che l’imperatore ti ha affidato questo scomodo incarico» argomentò Svetonio.46Please respect copyright.PENANACNyN3ZbHGs
“Per questo e per darmi il ben servito” pensò Giulio, che tuttavia rispose: «Può darsi. Adriano è a Palazzo?»46Please respect copyright.PENANAZYyUOQd2z2
«No. È partito due giorni fa per raggiungere l’imperatrice Sabina nella sua residenza ad Anzio» riferì Svetonio.46Please respect copyright.PENANAMi2iIBOSTt
Giulio rimase deluso da quella notizia. L’imperatrice si era ammalata l’estate precedente, durante un viaggio in Africa, e da allora non si era più ripresa del tutto. Ultimamente, Adriano andava spesso a farle visita. Giulio non era mai riuscito a stabilire un amichevole e conveniente rapporto di convivenza con l’imperatrice, e in quei casi preferiva non accompagnarlo. 46Please respect copyright.PENANAegjNge0gsK
«Come sta l’imperatrice?» chiese, non per premura nei confronti dell’odiata rivale in amore, ma per farsi un’idea di quanto tempo si sarebbe prolungata l’assenza di Adriano.46Please respect copyright.PENANA8S5dPhhHT7
«Non troppo bene, a quanto ho sentito dire.»46Please respect copyright.PENANAiKb67LdSlN
Giulio sospirò, rassegnato. Poi realizzò che era strano che il segretario non fosse dove avrebbe dovuto essere: al fianco del suo imperatore.46Please respect copyright.PENANAf3hoy532ya
«E come mai tu sei qui?» indagò quindi.46Please respect copyright.PENANA5RjaLNrIXK
Svetonio, che non era mai stato troppo bravo a mentire, abbassò lo sguardo e farfugliò, quasi imbarazzato: «L’imperatore desidera stare al fianco di sua moglie senza distrazioni. Mi ha chiesto di raggiungerlo domani, se dovesse decidere di trattenersi ancora a Villa Sabina.»46Please respect copyright.PENANAyrUHgPN2rE
Giulio rimase a lungo a fissare il segretario, poco convinto dalla sua spiegazione. Adriano, a modo suo, voleva bene a sua moglie, ma non al punto di “desiderare starle al fianco senza distrazioni”.46Please respect copyright.PENANAADt1sWDxTj
«Ti è arrivata della corrispondenza in questi giorni, è sulla scrivania del tuo ufficio. Ci sono un paio di documenti che devi firmare, cose di natura amministrativa: se vuoi possiamo dargli un’occhiata insieme, più tardi. Domani è previsto l’arrivo di una delegazione dalla Gallia per la faccenda del brigantaggio, Adriano mi ha detto di riferirti di accoglierla tu in sua vece e di intrattenerla fino al suo ritorno» si precipitò a ragguagliarlo Svetonio come a voler cambiare discorso, evidentemente imbarazzato dallo sguardo indagatore con cui Giulio aveva iniziato a fissarlo. «Ah, e tua madre desidera vederti» aggiunse dopo un po’.46Please respect copyright.PENANAuwTfO4DwYo
«Mia madre?» gli fece eco Giulio sorpreso. «È ancora qui?»46Please respect copyright.PENANAdRtTrsjMoK
«È arrivata stamattina.»46Please respect copyright.PENANA2q1fnobWz5
Giulio assunse inconsciamente un’espressione di fastidio. Sua madre, al momento, nella scala delle sue priorità si trovava all’ultimo posto. Anche Svetonio sembrò accorgersi del suo disappunto, perché disse: «Vuoi che la informi che non ti è possibile riceverla?»46Please respect copyright.PENANAgpenlLyS17
Giulio sospirò rassegnato. Sua madre sapeva sempre come imporsi, in un modo o nell’altro. Se aveva stabilito che dovevano vedersi avrebbe trovato il modo, nonostante la sua riluttanza.46Please respect copyright.PENANABn4OPhgBYs
«No, Svetonio, non importa» disse, massaggiandosi le tempie che avevano iniziato dolorosamente a pulsare.46Please respect copyright.PENANAJ7GTDXxvQX
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Germana se ne stava seduta sotto uno dei portici che si affacciavano sul Circo Massimo, nei suoi alloggi privati.46Please respect copyright.PENANApQN6rQes0e
Prima di andarle incontro, Giulio si era concesso un lungo bagno per riprendersi dal viaggio e sciogliere la tensione fisica e mentale che aveva accumulato in quei giorni. Sua madre dimostrò di non aver apprezzato l’attesa perché, quando lui la salutò con un bacio, lei rimase seduta, fredda e distaccata, e lo rimproverò: «Finalmente riesco a vederti, dopo tanto tempo...»46Please respect copyright.PENANAAF8PPYuwap
«Torno oggi da un viaggio piuttosto snervante, avevo bisogno di un bagno per togliermi di dosso sporcizia e tensione» si giustificò lui prendendo un fico dal vassoio d’argento posto sul tavolino lì vicino.46Please respect copyright.PENANARLuUF8PNkh
«Non mi riferivo solo a oggi» specificò la madre e Giulio preferì tacere, ritenendo di non doverle dare ulteriori spiegazioni. «Già che ci sei, versami del vino» aggiunse lei dopo un po’.46Please respect copyright.PENANAtrFO0dGieL
Giulio la guardò infastidito, indicò lo schiavo al suo fianco e replicò, asciutto: «E lui cosa ci sta a fare?»46Please respect copyright.PENANAKx3wpf306h
«Lui mandalo via, ho bisogno di parlarti da sola.»46Please respect copyright.PENANA58JIG6luBH
Giulio sbuffò, sempre più innervosito dalla presenza della madre e dall’arroganza con cui gli impartiva ordini. E, tuttavia, fece quanto gli aveva chiesto: mandò via lo schiavo e le versò del vino aromatizzato al miele dentro un sofisticato bicchiere di vetro soffiato.46Please respect copyright.PENANAReb69r4HaN
«Madre, non vorrei sembrarti scortese ma ho molto lavoro da sbrigare in assenza di Adriano, perciò ti pregherei di non dilungarti troppo.»46Please respect copyright.PENANAvnhxtxEf05
«Diventi sempre più impudente, Giulio. Principe o meno resto sempre tua madre, e credimi se ti dico che sono l’unica persona che ha davvero a cuore il tuo bene» gli mosse un nuovo rimprovero lei.46Please respect copyright.PENANAGZFCtnso86
Giulio si rigirò il fico tra le dita, poi decise di non averne più voglia e lo gettò nuovamente nel vassoio.46Please respect copyright.PENANAiPTJBLlHiu
«Di cosa volevi parlarmi?» tagliò corto.46Please respect copyright.PENANA13ALGw74AV
«Siediti, per favore.»46Please respect copyright.PENANANKhGuhIQQE
Giulio sospirò di nuovo, ma di nuovo le ubbidì. Sedette di fronte a lei, incrociò le braccia al petto e attese che si decidesse a spiegargli il motivo della sua visita.46Please respect copyright.PENANAdGrgusvizF
Germana stette un lungo istante a fissarlo con uno sguardo pensieroso, come se non sapesse bene da dove iniziare.46Please respect copyright.PENANAh66f6o0Q1q
«Come ti dicevo, sono l’unica persona di cui tu possa davvero fidarti, perché sono anche l’unica che ti ama senza riserve. Presto diventerai imperatore e bisogna che io ti tuteli, anche da te stesso» iniziò a dire. Poi, dopo aver posato sul tavolino la coppa piena ancora per metà, gli prese le mani e proseguì, in tono drammatico: «Non avrei mai voluto dirtelo, avrei voluto risparmiarti questa umiliazione e risparmiarla a me stessa, ma non ho altra scelta... Volevi sapere chi è tuo padre e ora te lo dirò.»46Please respect copyright.PENANAdLp9dNf1pk
Giulio fu percorso da un fremito d’eccitazione. Quasi non credette alle sue orecchie. Aspettava da tempo immemorabile quel momento e ora che era arrivato si sentiva stordito ed emozionato, come un bambino dinanzi ad un dono improvviso. Strinse le mani della madre nelle sue, si spinse in avanti e chiese, in tono supplice: «Chi è, madre? Dimmelo...»46Please respect copyright.PENANA921Rg5WIYh
Ella indugiò un istante, un’insolita espressione di sofferenza le adombrò il bel viso.46Please respect copyright.PENANAngjtC8XMS3
«Prima è necessario che io ti riveli la mia identità» disse.46Please respect copyright.PENANAOgVoIur7eg
Giulio annuì comprensivo, cercando di contenere l’ansia che sentiva crescere dentro di lui attimo dopo attimo.46Please respect copyright.PENANAfww0xtEpog
«Il mio nome è Caitriona e sono primogenita del re Alasdair, che regnava sui Caledoni prima che questi venissero assoggettati con la forza dai Germani » dichiarò solennemente. Giulio schiuse le labbra, sorpreso e anche dubbioso. Accorgendosi della sua perplessità, Germana si affrettò ad aggiungere: «Puoi chiederlo a Lucio, lui te lo confermerà. Fu lui a consigliarmi di non rivelarlo a nessuno quando mi portò a Roma.»46Please respect copyright.PENANAJeoqm6Lv5j
«Perché? L’imperatore ti avrebbe tutelata» obiettò Giulio, ancora non del tutto convinto.46Please respect copyright.PENANA7onKqMy9ha
«All’epoca, i Caledoni si inimicarono Roma rifiutandosi di appoggiarla contro i Germani, e Roma, quella guerra, la perse. Non ero una prigioniera di guerra, Giulio, solo una nemica di Roma» spiegò lei, e visto che la cosa aveva senso, Giulio annuì.46Please respect copyright.PENANAj19fOfDt3s
«Ero stata promessa in sposa al principe dei Germani, Chrigel.»46Please respect copyright.PENANALbWNX6OsDr
«Il re Orso?»46Please respect copyright.PENANAmMjN6L2gWD
«Sì, il re Orso. Il giorno in cui egli venne nel mio villaggio per ufficializzare il fidanzamento, era accompagnato da un folto seguito di guerrieri. Uno di questi, vedendomi, si infatuò di me...» A quel punto, la madre interruppe il racconto. Sembrava a disagio e Giulio si chiese se voleva davvero conoscere il seguito della storia. Dopo un po’, Germana si inumidì le labbra, si fece coraggio e rivelò, tutto d’un fiato: «Quella stessa notte, quell’uomo usò violenza su di me e mi stuprò.»46Please respect copyright.PENANALKK8OIjiJ9
A quella rivelazione, Giulio sentì ogni singola parte del suo essere andare in frantumi. Spalancò gli occhi, inorridito. Si staccò lentamente dalla madre, si portò in piedi, si avvicinò alla balaustra e vi poggiò sopra le mani. Un ronzio aveva iniziato a fischiargli nelle orecchie, si sentiva frastornato e confuso, come se qualcuno lo avesse colpito con una mazza robusta. Dunque, era per questo che sua madre non gli aveva mai detto la verità sul padre? Per nascondergli il fatto che era il frutto di una violenza, un errore, un abominio?46Please respect copyright.PENANAgKYCvmLlpA
«Quando il principe scoprì che ero incinta, mandò a monte il matrimonio. Mio padre si infuriò con me, mi accusò di essere stata una scellerata per essermi concessa ad un altro uomo e aver mandato a monte un matrimonio così profittevole per un volgare prurito. Pretendeva di sapere chi fosse il padre ed io provavo così tanta vergogna per ciò che avevo subito che inizialmente mi rifiutai di dirglielo. Ma poi, stanca di essere accusata ingiustamente, lo feci, gli raccontai tutto. A quel punto, mio padre denunciò la cosa al re dei Germani, per ricevere giustizia. Ma il principe suo figlio, che amava l’uomo che mi aveva stuprata come un fratello, intercedette per lui e il re decise di non punirlo. Sistemarono la cosa costringendomi a sposarlo. Non avrei mai accettato se non fosse stato per il fatto che mio padre, che non vedeva altre alternative, mi supplicò di farlo. Così acconsentii e per me iniziò un calvario anche peggiore dello stupro. Venivo percossa e brutalizzata ogni giorno, nel peggiore dei modi. A quell’uomo non gli importava che fossi incinta, che potessi perdere il bambino che portavo in grembo, e forse ucciderci era quello che voleva. Tu ed io non eravamo nei suoi programmi, per questo ci odiava entrambi. Poi le cose precipitarono ulteriormente, il rapporto tra la mia gente e i Germani si incrinò a causa dei Romani, e quando scoppiò la guerra io approfittai della confusione venutasi a creare e decisi di scappare via, prima che ci uccidesse tutti e due. Il resto lo sai già, tranne una cosa...»46Please respect copyright.PENANAuiyuapYpC1
Giulio si fece forza e si voltò a guardare sua madre in volto. «Cosa?» chiese con un filo di voce, temendo la risposta.46Please respect copyright.PENANANEXJtRDNEj
Ella si alzò, gli si mise di fronte e lo penetrò con uno sguardo addolorato, che Giulio non ricordava di averle mai visto negli occhi. Gli mise una mano sul viso e dichiarò, con infinita mestizia: «Quell’uomo era il cugino del re Orso, lo stesso Germano che Adriano ha graziato.»46Please respect copyright.PENANAy1GhJHNcbM
Giulio si sentì franare il suolo sotto ai piedi. Ripensò al Germano, al suo sguardo onesto e franco, alla nobiltà e al coraggio che aveva mostrato rifiutandosi di colpire a morte il suo compagno, e scosse la testa, incapace di accettare la verità. Semplicemente, le affermazioni della madre non collimavano con l’immagine che lui si era fatta del Germano.46Please respect copyright.PENANA2fFMiRkaE7
«Tu menti!» esclamò con la voce incrinata dalla disperazione, afferrandola per il polso e scostandosi la sua mano dal viso.46Please respect copyright.PENANAbbVfQyRI3q
«Vorrei tanto che fosse così, Giulio, ma ciò che ti ho raccontato corrisponde al vero...»46Please respect copyright.PENANAbThlp7NKUt
«Ma, in nome degli dei, se me lo hai taciuto per tutto questo tempo temendo la mia reazione, perché me lo stai raccontando ora?»46Please respect copyright.PENANAGZLOrwRIKg
«Perché ho saputo del vostro incontro e sono preoccupata per te. So che sei attratto da lui, ma non devi vederlo, Giulio, mai più. Può apparire una persona nobile, invece è solo un animale, capace delle nefandezze più ignobili. Ha tradito il suo stesso sangue e rinnegato i suoi stessi dei, è semplicemente incapace di amare, nelle sue vene scorre l’inganno e per il tuo bene ti dico che non devi rivederlo mai più.»46Please respect copyright.PENANAsxME21Stel
Giulio si sentiva confuso e disorientato. Non sapeva cosa pensare, la sua mente gli diceva una cosa e il suo cuore un’altra.46Please respect copyright.PENANAMgwDfbSBL8
«Ti prego, madre, lasciami solo...» la implorò infine, per cercare di mettere ordine ai suoi pensieri.46Please respect copyright.PENANAecqSIbXafX
«Ma tu mi credi, vero?»46Please respect copyright.PENANAeMIUiiqhBL
«Io... non lo so...»46Please respect copyright.PENANAW397VyuIw7
«È questo il tuo problema, Giulio. Per questo mi preoccupo per te: sei incapace di vedere la malvagità nelle persone. Ecco perché continui a farti ingannare da tutti: il Germano, l’imperatore...»46Please respect copyright.PENANAaIYIQcbFkP
A quelle parole, Giulio si sentì sopraffare da un nuovo sentimento, stavolta di indignazione. «Cosa c’entra Adriano?»46Please respect copyright.PENANA9njvSkjke9
«Lo sai che c’entra, sai di cosa sto parlando. Avanti, Giulio, perché credi che ultimamente trovi il pretesto di spedirti sempre fuori Roma?»46Please respect copyright.PENANA8qiU9ueVVk
«Ora basta, non voglio più starti ad ascoltare» disse Giulio, spingendola di lato per passare. Iniziò a incamminarsi verso gli interni, nel disperato tentativo di allontanarsi da lei prima che fosse troppo tardi, perché non voleva ascoltarla, non voleva sentirsi dire quello che in fondo sapeva già.46Please respect copyright.PENANAzdKi6lTWyX
«Chieditelo, Giulio, dove si trovi in questo momento, il tuo imperatore. O meglio, chiediti con chi!» gli gridò contro lei, costringendolo a fermarsi. Tremava ormai in maniera violenta, perché violente erano le emozioni che rischiavano di farlo andare in mille pezzi.46Please respect copyright.PENANANjcAhBrh96
«E tu lo sai?» le chiese, guardandola ora come un invasato.46Please respect copyright.PENANAZ29AQlt7Oa
«Sì che lo so: è a Tivoli, con quel ragazzino ispanico che si porta dietro ovunque.»46Please respect copyright.PENANAlWMfhSx2ra
«E come fai a saperlo? Hai fatto seguire anche l’imperatore, così come hai fatto seguire me?»46Please respect copyright.PENANAtkWlohCgUM
«Ho degli amici fidati che mi tengono sempre al corrente di quello che mi succede intorno. Ed è quello che dovresti fare anche tu, Giulio: guardarti sempre intorno. Smettila di fidarti della gente, apri gli occhi, impara ad essere previdente, scaltro, anche crudele, se questo può servire a farti rispettare. Tu sei il futuro re di Roma, Giulio, ma quale re può sperare che il suo regno duri a lungo, se non sa farsi rispettare? Adriano ti ha sempre usato e ora che si è stancato di te si è trovato qualcun altro con cui trastullarsi. E chi ti dice che non si libererà di te definitivamente, in futuro? Non dovresti permettere ad uno sciocco ragazzino di mettersi tra te e l’imperatore. Non dovresti permetterglielo!» infierì a quel punto la madre, tornando ad essere la iena spregiudicata che Giulio conosceva.46Please respect copyright.PENANAYYEmOx2VJR
La guardò con odio con la stessa intensità con cui, solo un minuto prima, l’aveva guardata con compassione.46Please respect copyright.PENANA7LJE3s2OFr
Non le rispose nulla. Girò i tacchi e fuggì via.46Please respect copyright.PENANAuzsFaHJovI
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Di quello che accadde dopo, Giulio non ne ebbe mai del tutto memoria. Tutte quelle emozioni erano state troppe, per lui: avevano mandato in frantumi un equilibrio emotivo da sempre incredibilmente fragile.46Please respect copyright.PENANATWQNwinyzN
Arrivò alla residenza estiva dell’imperatore a notte inoltrata. Non si recò nella villa, non ce n’era bisogno, sapeva perfettamente dove trovare Adriano.46Please respect copyright.PENANAlcHqoQ7CCl
Siracusa, questo era il nome con cui Adriano chiamava l’isolotto che si era fatto costruire per potersene stare tranquillo, lontano da occhi indiscreti, quando aveva bisogno di intimità. Il ponte che collegava Siracusa al resto della struttura era stato tirato dalla parte dell’isola e due guardie pretoriane erano state messe a fare da sentinelle affinché nessuno disturbasse l’imperatore.46Please respect copyright.PENANAbzeTbL5ccW
Nessuno, nemmeno lui: il principe ereditario.46Please respect copyright.PENANAsRGJtg7ENu
Le guardie cercarono di impedirgli l’accesso ma Giulio reagì tempestivamente. Sfoderò il gladio e fece saettare la spada prima a destra e poi a sinistra, uccidendole entrambe prima ancora che quelle riuscissero a mettere mano alle loro armi.46Please respect copyright.PENANAgptO7niOkc
Non era forse un abile guerriero? Non si era forse più volte distinto in azioni di guerra quelle rare volte in cui gli era stato concesso il privilegio di prendervi parte?46Please respect copyright.PENANANM9qyWWm6H
In testa continuavano a risuonargli le stesse parole da ore: “Sono un abominio, frutto di uno sbaglio, figlio della violenza.”46Please respect copyright.PENANAea1OjbQCnw
Richiamò il ponte e lo attraversò. Una civetta appollaiata sopra un giovane cipresso lo osservò mentre varcava la soglia di Siracusa. O era forse un corvo?46Please respect copyright.PENANA40jqpdVj8s
Adriano e il suo giovane amante dormivano uno accanto all’altro, bagnati da una luce lattiginosa che proveniva dall’apertura che si affacciava sul peristilio.46Please respect copyright.PENANArtaMUBCkMl
“Sono un abominio, frutto di uno sbaglio, figlio della violenza” si ripeté per l’ennesima volta Giulio. Afferrò il pugnale e colpì il giovane al petto, uccidendolo sul colpo. Adriano si svegliò di soprassalto, spaventato. Guardò inorridito prima lui, poi la macchia di sangue che andava inesorabilmente allargandosi sulle candide lenzuola, infine il pugnale nella sua mano.46Please respect copyright.PENANAFS5D1vL7sC
«Giulio, cosa fai?» gli chiese con la voce stridula, indietreggiando sul letto. Giulio lasciò andare il pugnale, poi saltò sull’imperatore con un balzo felino e lo afferrò al collo. E strinse, mentre quelle maledette parole continuavano ad echeggiargli nella mente. Strinse, mentre l’uomo al quale aveva dato tutto se stesso lo fissava con un’aria sciocca, terrorizzata e incredula. Strinse, finché lo sentì esalare l’ultimo respiro e lo vide afflosciarsi. A quel punto lo lasciò andare. Adriano si ammucchiò ai suoi piedi e Giulio rimase a fissare il corpo privo di vita dell’imperatore, incapace di provare alcuna emozione.46Please respect copyright.PENANAq2rpU1OG8B
“Sono un abominio, frutto di un errore, figlio della violenza. E non provo niente” recitò un nuovo mantra la voce nella sua testa.46Please respect copyright.PENANAERIbiqDunH
All’improvviso, il gracchiare del corvo appollaiato sul cipresso squarciò il silenzio della notte. Giulio fu scosso da un brivido e si guardò intorno, stordito e confuso, come se si fosse appena risvegliato da un sonno profondo. Solo in quel momento si rese davvero conto di quello che aveva fatto. Si inginocchiò ai piedi dell’imperatore, lo prese tra le braccia e iniziò a singhiozzare, disperato.46Please respect copyright.PENANAkrI4fFr9M4
All’alba, una decina di guardie pretoriane fecero irruzione nella stanza seguite dal loro comandante, Elio Sillano.46Please respect copyright.PENANAZZPEzbulm2
Giulio sollevò gli occhi colmi di lacrime sul comandante e confessò, con la voce straziata dal dolore: «Sono stato io. L’ho ucciso io.»46Please respect copyright.PENANA6gOj57ge3N
Elio si fece un’attenta panoramica della stanza, illuminata ora dall’algida luce del sole nascente. Si soffermò prima sul giovane ispanico, che giaceva sul letto nel suo stesso sangue, e poi sul cadavere dell’imperatore Adriano.46Please respect copyright.PENANAlGFiV2wu7r
Giulio si sollevò in piedi e si preparò ad essere arrestato. Invece, Elio gli si avvicinò con calma e, in tono cospiratorio, gli disse: «Non preoccuparti, principe. Qui ci pensiamo noi. Tu torna a Roma e continua a comportarti normalmente. E, soprattutto, non parlarne con nessuno.»46Please respect copyright.PENANAqyeTcjJ41A
Giulio raggelò a quelle parole. Che stava succedendo? Aveva appena assassinato l’uomo più importante di tutto l’impero e lo lasciavano andare così?46Please respect copyright.PENANA8MQCWIeLZE
«Tu non capisci, Elio... Sono stato io... L’ho ucciso io...»46Please respect copyright.PENANAwVYmy7vrvz
Il comandante della Guardia Pretoriana scosse con fare deciso la testa. «Adriano aveva già un piede nella fossa, Giulio. La sua politica e la sua amoralità stavano portando Roma all’anarchia, era solo questione di tempo perché venisse destituito» gli spiegò il comandante della Guardia Pretoriana. Poi aggiunse, col sorriso di una iena: «Torna a Roma, principe, e dimenticati quanto è accaduto qui oggi. Devi riposarti e prepararti all’evento: tra pochi giorni sarai proclamato Cesare.»46Please respect copyright.PENANAlVq6c6gY9R
E Giulio capì, in quell’istante, quanto stava realmente accadendo.46Please respect copyright.PENANAsV7DUdEum1
Si era liberato di un aguzzino solo per finire nelle grinfie di un altro.46Please respect copyright.PENANAsxj3fheNO1
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