LIDIA47Please respect copyright.PENANA5Zjs4ciylP
Seduta sulla sua poltrona preferita, ravvoltolata in un velo color lilla, Lidia ascoltava tutti i rumori che una guerra produceva. Rumori nuovi e terrificanti per lei, di spade che cozzavano, porte che venivano divelte, bambini che piangevano per poi tacere all’improvviso e urla strazianti di donne costrette ad assistere all’assassinio dei propri cari per poi venire stuprate e, nella stragrande maggioranza dei casi, essere a loro volta uccise. E, in sottofondo, il frastuono degli incendi che si faceva sempre più forte e vicino.47Please respect copyright.PENANABZtjyewbUf
Stringeva tra le mani una coppa di vino che aveva sistematicamente riempito e vuotato già una mezza dozzina di volte, senza tuttavia riuscire mai del tutto a perdere la lucidità.47Please respect copyright.PENANAmaZUfaIpI1
Era terrorizzata, certo, ma per quanto la riguardava preferiva bruciare viva anziché fuggire. Anche volendo, dove sarebbe potuta andare? O per quale motivo avrebbe dovuto farlo? I barbari stavano distruggendo ogni cosa e gli dei solo sapevano cosa intendevano farne di Roma, ora che l’avevano conquistata. Forse si sarebbero ritirati, come avevano già fatto in passato. O forse, invece, avrebbero deciso di mettere radici, di stabilire un loro governo.47Please respect copyright.PENANAiIbStR6nO0
Lidia preferiva morire piuttosto che vivere sotto il giogo barbarico.47Please respect copyright.PENANA3wIprLUe4a
Un forte schianto fece di nuovo tremare le pareti dello studio. Lidia trasalì, rovesciandosi addosso del vino. Qualcuno stava provando a buttare giù l’ennesima porta, solo che stavolta era quella della sua casa. Ci riuscirono al secondo tentativo.47Please respect copyright.PENANAe37jjkWyMb
Lidia rimase seduta ma sollevò la schiena, per darsi un’aria contegnosa. Non avrebbe concesso a quegli animali di conoscere la sua paura. Avrebbe invece fatto loro vedere di che stoffa era fatta una donna romana, di che coraggio e dignità era capace.47Please respect copyright.PENANApPsodUrSwa
I barbari entrarono in casa sua ridendo sguaiatamente e parlando una lingua straniera, ma dai toni inconfondibilmente alticci. Dallo studio, Lidia li sentiva devastare la sua casa mentre cercavano oggetti preziosi da portarsi via. Qualcuno si diresse al piano superiore, qualcun altro nella cucina. Uno di loro piombò nello studio, la spada sguainata e un’espressione crudele sul volto. Quando si accorse della sua presenza, fece un sorriso sghembo, chiamò a gran voce i suoi compagni e le si avvicinò a larghe falcate.47Please respect copyright.PENANAMLDAncjQ1S
Lidia non abbassò lo sguardo, non gridò e non provò a scappare. Sapeva cosa le sarebbe accaduto ed era pronta ad affrontarlo. Ci era abituata.47Please respect copyright.PENANApXJaIsgfzC
In ogni caso, non sarebbe stato molto diverso da ciò che aveva già subito in passato.47Please respect copyright.PENANA67CiKjx14k
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WILLIGIS47Please respect copyright.PENANAf3FrhnhjHI
Il dolore al fianco si riacutizzava ogni volta che il cavallo, spinto al galoppo, poggiava gli zoccoli al suolo, ma Willigis non se ne curava. Era un altro il suo pensiero.47Please respect copyright.PENANAZH0KjaTtp9
Aveva perso e continuava a perdere molto sangue, voleva trovare un posto sicuro per la principessa prima di perdere i sensi.47Please respect copyright.PENANAzHbgECGa74
Inizialmente aveva condotto il cavallo verso le mura perimetrali della città, per sfuggire alle fiamme che divampavano ormai ovunque e anche con l’intento di arrivare a una delle tante porte di Roma. Ma poi si era detto che, probabilmente, era anche la cosa meno saggia da fare. Roma aveva capitolato, i saccheggi erano già iniziati, tutte le strade principali e le porte erano sicuramente affollate dal continuo andirivieni di guerrieri che si accingevano a portare al sicuro nel proprio accampamento il bottino conquistato. Fabio aveva ragione: la principessa indossava abiti romani ed era al sicuro soltanto finché si trovava in sua compagnia. Tuttavia, non era certo di riuscire a raggiungere l’accampamento in tempo, e se fosse svenuto - o morto - prima di arrivarci, la principessa sarebbe potuta cadere in mani sbagliate. Forse un Germano l’avrebbe riconosciuta, avrebbe riconosciuto il suo accento, le sue fattezze. Ma cosa sarebbe accaduto se a trovarla per primo fosse stato un Gallo, un Longobardo, o anche uno dei suoi uomini? Perciò, all’ultimo aveva cambiato idea e aveva deciso di rimanere dentro il perimetro delle mura.47Please respect copyright.PENANA4z8NRWeUqN
Attraversarono una vasta area campestre priva di alberi, procedettero per un lungo tratto sul fianco roccioso di una collinetta, infine si ritrovarono su un altopiano coperto da un fitto boschetto di betulle e frassini, che poteva offrire loro un discreto riparo prima che il druido si recasse da loro. Perché di questo fatto, Willigis era sicuro quanto il fatto che stava per perdere i sensi. Alla luce di quanto era accaduto, infatti, era ora arrivato alla conclusione che Ombra gli avesse detto di recarsi dal figlio prima di chiunque altro non per proteggere lui, ma la principessa.47Please respect copyright.PENANA0VJ6Y4cSSJ
“Ombra vede ogni cosa…” pensò confusamente prima di cadere al suolo, stremato e senza più forze.47Please respect copyright.PENANAqU9tydUy1D
Kyla urlò il suo nome e scese dal cavallo per inginocchiarsi al suo fianco. Esaminò brevemente la ferita e scosse la testa.47Please respect copyright.PENANA9HbVFzOS5Z
«Hai bisogno di aiuto, Willigis! Vado a cercare qualcuno!» disse, angosciata. Fece per sollevarsi in piedi ma Willgis l’arpionò debolmente a un braccio.47Please respect copyright.PENANAgKZmU0A8eQ
«No, Kyla! Devi restare qui. Non muoverti da qui per nessuna ragione, nemmeno se dovessi morire. Non preoccuparti, ti troveranno… Ti troveranno…» farfugliò.47Please respect copyright.PENANA7NxDDTnfZN
In quel momento, come se si fosse materializzato dal nulla, l’ombra di un uomo si mosse lentamente alle spalle della principessa. Un uomo troppo imponente per essere il druido. Aveva lunghi capelli biondi, spalle possenti, tratti del volto duri e uno sguardo serio e profondo. Willigis trattenne il fiato, emozionato.47Please respect copyright.PENANAr84xK1nSOr
«Chrigel…» alitò.47Please respect copyright.PENANAvUCGMOXZ72
L’Orso si portò al fianco della figlia, che tuttavia non si accorse di lui. Gli fece un breve cenno di gratitudine con la testa e Willigis comprese in quel momento che lo aveva perdonato.47Please respect copyright.PENANA8zicjMVdwZ
Chiuse gli occhi, pervaso da un profondo senso di pace.47Please respect copyright.PENANAM5E1msAGeS
E poi, il nulla.47Please respect copyright.PENANAPsfhpBXYpw
Ombra fece la sua comparsa qualche secondo più tardi, sbucando dagli alberi come uno spettro silenzioso.47Please respect copyright.PENANAUYFbLxVurw
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KALEVA47Please respect copyright.PENANAbWc21afQ68
Kaleva sedeva sui gradini di una tribuna romana, sulle cui colonne erano stati appesi i corpi decapitati di una trentina di uomini, tra comandanti dell’esercito e senatori. Le loro teste erano invece state raccolte in un enorme bacile di marmo sorretto da un tripode, e qui bruciavano producendo un denso fumo scuro e maleodorante, che andava ad ammorbare ulteriormente l’aria già greve del fumo degli incendi che stavano velocemente divorando l’Urbe.47Please respect copyright.PENANAYsQja2FEAc
Quel posto, pieno di templi, piazze e portici, era stato stranamente risparmiato dalle fiamme, ma Kaleva sapeva che era solo questione di tempo prima che giungessero anche lì. Dovevano allontanarsi il prima possibile, lo sapeva bene, e tuttavia continuava a rimandare quel momento.47Please respect copyright.PENANATBB9OO6SPB
Ce l’aveva fatta, tutto ciò per cui si era preparato in quei lunghi anni era avvenuto: l’assassino dei suoi genitori era morto e Roma era caduta. Non era riuscito a mettere le mani sull’imperatore, ma non aveva alcuna importanza. Qualcuno aveva giurato di averlo visto gettarsi da una terrazza del suo Palazzo, direttamente tra le fiamme di uno di quegli incendi che, a quanto sembrava, lui stesso aveva fatto appiccare.47Please respect copyright.PENANAZFtSjcS98n
La vendetta aveva un bel sapore e lui intendeva gustarselo fino in fondo. Eppure, qualcosa incrinava quel momento altrimenti idilliaco. Continuava a pensare a Kyla, a quale sorte le fosse capitata. Non aveva modo di saperlo, ma si augurava che non si trovasse nella Capitale in quel frangente.47Please respect copyright.PENANA4pLsuMuwvG
Sulla piazza ai piedi della tribuna, gli Ulfheonar bevevano il vino dei Romani in grosse coppe d’oro, ridendo sguaiatamente. A un certo punto, Bjorn si alzò in piedi, sollevò in alto la coppa e, indirizzandosi a lui, gridò a squarciagola: «Skal!»47Please respect copyright.PENANAfvU2Rd9GVL
«SKAL!» gli fecero eco gli Ulfheonar, vuotando il contenuto nelle coppe tutto d’un fiato.47Please respect copyright.PENANAtJeXTZpgmU
«Skal» li scimmiottò Adrian, bevendo a sua volta. Ma poi aggiunse, provocando l’ilarità generale: «Che cazzo significa?»47Please respect copyright.PENANABCVudvQmDh
Bjorn gli mise un braccio intorno al collo e, indicando Kaleva, gli spiegò: «Significa che lui è il nostro re. Il miglior re che abbiamo mai avuto.»47Please respect copyright.PENANAIt2FRPoBCi
A quel punto, Adrian si fece serio e lo guardò intensamente.47Please respect copyright.PENANAYqDNOsvEG6
«Skal!» ripeté il brindisi, stavolta in maniera più consapevole e convinta.47Please respect copyright.PENANARlPOWhPXff
Gli Ulfheonar rinnovarono a loro volta il brindisi.47Please respect copyright.PENANAIl0jTnSChJ
Mentre grida gioiose si sollevavano in aria, Kaleva gli fece un cenno di assenso con la testa, per mostrargli la sua gratitudine. Se era arrivato fino a lì, il merito era soprattutto il suo. Lui lo aveva salvato dai Romani conducendolo nella terra dei cugini norreni, dandogli quindi l’opportunità di essere addestrato come un berserkr. Lui aveva compiuto l’impossibile recuperando la pelliccia d’Orso. Lui era rimasto al suo fianco nonostante tutte le avversità che gli erano capitate, infondendogli il coraggio e la fiducia necessari per portare a compimento quella folle, epocale impresa. Sì, era soprattutto per merito suo se ce l’avevano fatta, e se avesse avuto un boccale di vino tra le mani in quel momento avrebbe lui stesso fatto un brindisi in suo onore.47Please respect copyright.PENANA5uUYqeTAtl
Mentre rifletteva su quelle cose, con la coda dell’occhio vide un’ombra muoversi furtivamente tra le colonne della tribuna. Si girò di scatto verso di essa. Il grosso lupo grigio, che lo aveva seguito e sostenuto in tutti quei lunghi mesi, uscì allo scoperto. Si fermò al centro del podio e lo fissò un lungo istante. Kaleva si sollevò lentamente in piedi.47Please respect copyright.PENANAS6eH5tDlSU
«Madre…» alitò.47Please respect copyright.PENANAwy6B2gUpox
In tutta risposta, il lupo gli diede le spalle, fece qualche passo, si fermò e lo invitò con lo sguardo a seguirlo. Dopodiché iniziò a correre.47Please respect copyright.PENANA8dLc1nUmua
Kaleva lo seguì immediatamente, noncurante degli sguardi incuriositi dei suoi uomini né dei loro richiami.47Please respect copyright.PENANALxIeq9mW8n
Cercando di tenere il passo della belva, attraversò correndo parte della città in fiamme, rischiando più volte di rimanere intrappolato nella morsa degli incendi. Quando uscirono dal centro abitato e si furono sufficientemente allontanati, Kaleva si fermò giusto il tempo di riprendere fiato e riempirsi i polmoni di aria fresca e pulita. Il lupo si fermò a sua volta a una manciata di passi da lui. Attese pazientemente che si fosse ripreso, poi riprese a correre, e Kaleva dietro di lui.47Please respect copyright.PENANAMKzxhyxZPq
Si addentrarono in una zona pianeggiante e priva di vegetazione, alla quale una bassa e densa nebbiolina conferiva tinte spettrali. Dopo un po’, la configurazione del suolo cambiò aspetto, facendosi più rocciosa e collinosa. Giunti ai piedi di un’altura, iniziarono ad arrampicarvisi. Non era particolarmente ripida, ma nello scalarla Kaleva dovette spesso usare anche le mani per riuscire a tenere il passo del lupo. Raggiunta la cima si addentrarono in un fitto bosco e lo percorsero per un altro mezzo miglio, fino a quando, alla luce di una quasi luna piena, si contraddistinsero delle ombre indefinite, quasi evanescenti, di due persone in ginocchio curvate su un’altra figura stesa a terra.47Please respect copyright.PENANAZNScKoFPgs
Una delle due persone inginocchiate, udendo i suoi passi, scattò in piedi e si voltò verso di lui. Indossava abiti femminili, ma era tutto ciò che al momento Kaleva era in grado di verificare, data la lontananza e l’oscurità. Il lupo, di cui la ragazza non sembrava aver avvertito la presenza, si avvicinò a lei e si fermò al suo fianco, e a Kaleva iniziò a battere forte il cuore perché, in quel preciso istante, la riconobbe. Anche Kyla dimostrò di averlo riconosciuto, perché un secondo più tardi gli corse incontro e si gettò tra le sue braccia.47Please respect copyright.PENANAdUaqrt2FMf
Kaleva la strinse forte a sé e Kyla pianse a lungo sul suo petto.47Please respect copyright.PENANAIhj1Bl0wg5
Si sentiva emozionato ma anche stordito, quasi stentava a credere che quel miracolo - perché di miracolo si trattava - potesse essere davvero accaduto. La staccò da sé per poterla guardare bene in faccia e assicurarsi che non stesse sognando, che non avesse preso un abbaglio, che quella giovane vestita come una romana fosse davvero la sorella che aveva ormai creduto morta e che non si sarebbe mai sognato di poter riabbracciare.47Please respect copyright.PENANA4wFqmBGGUq
Anche Kyla lo guardava ora con intensità e curiosità, per cogliere in quei tratti inevitabilmente cambiati qualcosa del giovane ragazzo che era stato.47Please respect copyright.PENANA0C5uPyG61d
«Ti avevo scambiato per nostro padre, Kaleva…» singhiozzò lei commossa. Solo in quel momento, Kaleva si ricordò di avere ancora addosso la pelliccia d’orso, nonostante i combattimenti fossero ormai finiti e il caldo continuasse invece ad essere insopportabile.47Please respect copyright.PENANAvCd4YbpFnv
Kaleva sorrise. «Merito della pelliccia» disse. Kyla, però, scosse la testa e replicò, con un tono carico di affetto: «No, fratello mio. Tu gli somigli così tanto, ora. Il modo in cui ti muovi, cammini, sorridi, tutto in te mi ricorda lui.»47Please respect copyright.PENANAfBy6ouCIrY
Kaleva fece un lungo respiro, profondamente toccato dalle parole della sorella.47Please respect copyright.PENANAuEcE9GzTO6
Adrian fece la sua comparsa in quel momento, insieme a Bjorn e ad un’altra manciata di Ulfheonar. Il Britanno si soffermò un istante su di lui e su Kyla, ma poi la sua attenzione si spostò sulle altre due figure - delle quali Kaleva, distratto dalla sorella, si era quasi dimenticato - e sul suo volto calò un’espressione quasi di terrore.47Please respect copyright.PENANAT7LxF6ARgp
Kaleva seguì meccanicamente lo sguardo dell’amico e solo in quel momento si rese conto che uno dei due uomini, quello in ginocchio, era Kayden.47Please respect copyright.PENANA8hcb2TsinR
«È stato Willigis a condurmi qui. È gravemente ferito. Quell’uomo è sbucato all’improvviso dal nulla pochi istanti dopo il nostro arrivo. Sta provando a curarlo ma non so se ci riuscirà…» lo mise al corrente Kyla, mentre Adrian raggiungeva il fratello e si inginocchiava al suo fianco.47Please respect copyright.PENANAv2PsNFslRm
Anche Kaleva si avvicinò loro e si sporse un po’ per esaminare le condizioni del cugino di suo padre. Willigis era privo di sensi, intorno al busto gli era stata applicata una fasciatura improvvisata con strisce della casacca dello stesso druido, ora a torso nudo. All’altezza del fianco, una macchia di sangue si era allargata inesorabilmente sul tessuto, indicando che l’emorragia non si era ancora fermata del tutto. 47Please respect copyright.PENANAR1wuqG6TwR
«Brutto figlio di puttana, guai a te se ti azzardi a morire!» disse Adrian con la voce colma di disperazione, palesando tutta l’intensità del sentimento che provava per l’uomo che aveva fatto di lui il guerriero che era diventato.47Please respect copyright.PENANAJMPJBHo9T7
Kayden si sollevò in piedi mentre si strofinava le mani sporche di sangue su un brandello di stoffa. «Vivrà, deve solo riposare» dichiarò.47Please respect copyright.PENANAsTUlHvuOeh
Adrian ruotò un poco il busto, lo fulminò dal basso con uno sguardo indefinibile, di rabbia ma anche speranza, e gli chiese: «Lo pensi o lo sai per certo?»47Please respect copyright.PENANAkXobRyP7ed
Il druido stette un secondo in silenzio, austero, impassibile. Sul suo collo, il falcetto riluceva alla luce lattiginosa della luna.47Please respect copyright.PENANAGIHpNuNzzg
«Lo so per certo» rispose infine.47Please respect copyright.PENANAG3GM64Tu6J
Non diede a nessuno il tempo di replicare nulla, né lui aggiunse altro. Si voltò e si diresse lentamente verso il fitto del bosco, come era suo solito fare.47Please respect copyright.PENANAgbpx76mXSW
Kaleva lo seguì con lo sguardo fino a quando non fu totalmente scomparso dalla sua visuale. Dopodiché si guardò intorno, in cerca del lupo. Era sparito anche lui. 47Please respect copyright.PENANA0yZBFS5ARC
Kyla lo fissava perplessa. Lui le sorrise e la baciò sulla testa, con una dolorosa certezza nel cuore: ora che tutto era compiuto, ora che aveva ritrovato sua sorella, il lupo non sarebbe comparso mai più.47Please respect copyright.PENANAeT9pGXOlUf