FABIO47Please respect copyright.PENANAg4tmh8hdaE
Fabio continuava a guardare, eccitato e un po’ intimorito, il laticlavio piegato con cura che stava sopra la panca della sua camera e che aveva indossato per la prima volta appena tre giorni prima, al termine della cerimonia durante la quale aveva deposto, in presenza di suo padre, la bulla sull’altare dei lari di famiglia.47Please respect copyright.PENANAuuEc35GVHt
Era il diciassette marzo e in quel giorno, nel giorno dei Liberalia, lui e molti altri giovani avevano abbandonato l’età fanciullesca per entrare di diritto in quella adulta.47Please respect copyright.PENANAeGKaWfiAUS
Quello era stato un giorno esaltante. Poteva ancora sentire il profumo delle focacce al miele che le sacerdotesse del dio Libero avevano cotto nei fornelli per strada, e udire il frastuono del vociare allegro della gente che, come lui e la sua famiglia, aveva cenato all’aperto rimanendovi fino a tarda notte, per dare il benvenuto ai nuovi uomini di Roma.47Please respect copyright.PENANAHPtG59569d
Fabio aveva goduto di ogni minuto di quella giornata, lo aveva fatto con leggerezza e spensieratezza, ma ora che i festeggiamenti erano finiti sentiva addosso tutto il peso della responsabilità che l’aver lasciato la fanciullezza comportava.47Please respect copyright.PENANA513mKRS4DL
Il tempo dei giochi era finito, non era più un bambino ma un uomo, un cittadino di Roma, e doveva prendere delle decisioni riguardo al suo futuro.47Please respect copyright.PENANANIF28b0R3w
Chi, o cosa, voleva essere? Suo padre al riguardo si era sempre mostrato categorico. Lui era Fabio Caio Impervio, figlio di uno dei generali più importanti della Roma di quell’epoca, lo stesso che, tra le altre cose, aveva sedato in maniera definitiva, al fianco dell’imperatore Adriano, l’ennesima rivolta giudaica a Gerusalemme, e avrebbe fatto una brillante carriera politica e militare, fino ad eguagliare e, se gli dei lo volevano, superare in gloria, la fama del padre.47Please respect copyright.PENANAG8mJaZ2Gv5
Il problema era che Fabio non nutriva le stesse ambizioni del padre. Anzi, aveva progetti diametralmente opposti ai suoi. A lui non interessavano gloria e onore e, allo stesso modo, era disgustato dalla sete di potere dell’impero, che continuava a mandare i suoi figli a morire in terre straniere per proteggere confini che si erano troppo allargati e che per questo rischiavano comunque di crollare, presto o tardi. Ogni volta che Roma mobilitava il suo esercito in qualche provincia per difenderne i confini, le casse dello stato si svuotavano sensibilmente e Lei, la Città Eterna, ne usciva non più vittoriosa ma indebolita. Questa era una verità assoluta che in pochi avevano il coraggio di ammettere ad alta voce, nonostante la stragrande maggioranza fosse di quello stesso avviso.47Please respect copyright.PENANA6Y7c6x9m20
Che senso aveva, quindi, cercare di proteggere terre lontane abitate da genti ostili quando dentro le mura dell’impero i Romani morivano di stenti, o vittime di aggressioni inaudite da parte di delinquenti senza scrupoli, o a causa di incendi devastanti? A Fabio non interessavano né le armi né la politica, perché nessuna di queste due cose era al servizio del cittadino. Aveva ben chiaro in mente cosa voleva diventare: un vigile. Tuttavia, siccome questo non rientrava nei piani del padre, sapeva che non sarebbe stato facile raggiungere il suo obiettivo. Quella mattina avrebbe fatto il primo tentativo.47Please respect copyright.PENANAgzsSp7eghP
Senza aspettare l’aiuto dello schiavo, si infilò la tunica e scese nel piano inferiore per fare colazione. Dalla folla ammassata nell’atrio della casa, Fabio ne dedusse che il padre sarebbe stato impegnato con i clienti tutta la mattina, e ne fu sollevato. Questo gli avrebbe dato più tempo per arrivare indisturbato alla caserma dei vigili e parlare con il comandante.47Please respect copyright.PENANABGOwo7Ogy6
Prese dalla dispensa un pezzo di pane e del formaggio di pecora e attraversò l’atrio affollato rispondendo cortesemente ai saluti dei clienti, che lo guardavano ora con una luce diversa negli occhi, di ossequiosa riverenza, non certo perché lo ritenessero degno della loro stima ma esclusivamente in virtù del nome che portava.47Please respect copyright.PENANA1qzp7hu7sq
Fabio, che non era abituato a tutti quei riguardi e ne era oltremodo infastidito, affrettò il passo. Una volta fuori, trasse un sospiro di sollievo.47Please respect copyright.PENANAGJRqpfGi3o
Il cielo, di un indaco intenso, era parzialmente coperto da spumosi nuvoloni bianchi. L’aria frizzante profumava di primavera. Fabio se ne riempì i polmoni, sorridendo fiducioso. In una giornata splendida come quella, cosa poteva andare storto?47Please respect copyright.PENANAr8bkU3KOJ9
La caserma dei vigili sull’Aventino si trovava nei pressi della Porta Raudusculana ed era dominata, oltre che dalle mura serviane costruite a ridosso del Tevere, anche dall’imponente acquedotto dell’Acqua Marcia, e tutta la zona risuonava di un frastuono potente di gente che lavorava e acque che scorrevano e carri che trasportavano merci di ogni genere al di qua e al di là del muro.47Please respect copyright.PENANA9HssTHg0kZ
Fabio si fermò davanti alla porta ad arco della caserma, inquadrata da pilastri corinzi e sormontata da un timpano in laterizio nel quale era inciso il motto dei vigili: “Dove c’è il dolore, ci sono i Vigili”. Mentre rifletteva su quelle parole, si sentì pervadere da un forte sentimento di orgoglio e di appartenenza. Desiderava diventare un vigile con tutto se stesso, lo desiderava dal giorno in cui suo padre lo aveva condotto con sé per le vie incendiate della Suburra, tre anni prima.47Please respect copyright.PENANA8am4WLjIHh
Era così preso dalle sue elucubrazioni che non sentì il carro arrivare alle sue spalle.47Please respect copyright.PENANAsB2HK4l6Lz
«Togliti dai piedi, razza di idiota!» lo ammonì duramente un vigile spingendolo di lato per far passare il carro trainato da due cavalli, che trasportava grosse botti strabordanti di acqua. «Non lo sai che è vietato ostruire il passaggio di una caserma dei vigili?»47Please respect copyright.PENANARNgDRduDNJ
Fabio arrossì violentemente. «Mi dispiace, mi ero distratto…» balbettò mortificato.47Please respect copyright.PENANAeTlzNjBLjr
Il vigile si limitò a scuotere la testa borbottando parole indignate. Gli voltò le spalle e si mosse verso il portone, ma Fabio lo fermò dicendogli: «Vorrei parlare con il comandante, se è possibile. È in sede?»47Please respect copyright.PENANARQVYOUykpn
Il vigile si voltò nuovamente verso di lui. Aggrottò le folte sopracciglia castane e lo scrutò a fondo. «Ti hanno derubato?» indagò. Fabio scosse la testa. «No, non sono stato derubato…»47Please respect copyright.PENANArlgpyktDga
«E allora che cerchi dal comandante?»47Please respect copyright.PENANAKjFmTe0fce
«Volevo solo delle informazioni.»47Please respect copyright.PENANAshGKNrgjx7
«Informazioni su cosa?»47Please respect copyright.PENANAhMR3RLv2i8
«Ecco, io vorrei arruolarmi… Insomma, volevo sapere cosa devo fare per arruolarmi, se posso farlo qui o ad un altro distaccamento, se devo…»47Please respect copyright.PENANAS4XGKnNrq8
Il vigile proruppe in una forte risata di scherno e Fabio tacque umiliato.47Please respect copyright.PENANAFk3Hmyc8j6
«Beh, ragazzo, direi che hai delle aspirazioni davvero di merda se tutto ciò a cui ambisci è comandare una fottuta e indisciplinata marmaglia di barbari… Inoltre sei troppo giovane per ricoprire un simile incarico. Hai mai sentito parlare del Cursus Honorum?» concluse il vigile in tono sarcastico.47Please respect copyright.PENANAQFeVJK2RHl
«Comandare? Io non voglio comandare, voglio arruolarmi come vigile.»47Please respect copyright.PENANAf8KLIJVsli
Il soldato, a quel punto, smise di sorridere. «Cos’è, ti annoi per caso? Non hai altro di meglio da fare che venire a rompere i coglioni proprio qui?»47Please respect copyright.PENANAbcsteXnPHy
Fabio sbuffò irritato. «Non sono qui per perdere tempo, né voglio farlo perdere a voi. Posso parlare o no con l’ufficiale in comando?» domandò, e il tono di voce che usò fu quello di un uomo abituato ad ottenere ciò che voleva. C’erano delle volte in cui lo tirava fuori senza nemmeno rendersene conto, con una naturalezza che a volte sorprendeva, e spaventava, perfino lui.47Please respect copyright.PENANAI0ly6TbxEj
«Lo stai già facendo» rispose arcigno il comandante. Fabio, per niente intimorito, lo guardò dritto negli occhi. «Il Cursus Honorum posso farlo benissimo anche arruolandomi come vigile. E comunque non mi interessa comandare, voglio solo aiutare, fare la mia parte di cittadino romano mettendomi al servizio del cittadino romano.»47Please respect copyright.PENANAxtCONw4iUZ
«Immagino che tuo padre sia d’accordo con te» disse il legato, tornando ad adoperare un tono sarcastico.47Please respect copyright.PENANApPK4HQnVdu
«Che c’entra mio padre?» contestò Fabio preoccupato.47Please respect copyright.PENANAMpAEblEVSi
«C’entra, a giudicare dalla striscia di porpora che hai sulla tunica. Come ti chiami, ragazzo? Di chi sei figlio?»47Please respect copyright.PENANAynTFELxo7v
Fabio cercò di padroneggiare la rabbia che sentiva crescere dentro di sé. «Conosco molti uomini che si suono arruolati nell’esercito il giorno seguente aver raggiunto l’età adulta, e non hanno certo dovuto chiedere il permesso al padre per farlo» ribatté contrariato.47Please respect copyright.PENANABOn76Rmdfq
«Scommetto che gli uomini di cui parli non sono del tuo stesso rango, e per tanto avranno comunque avuto il beneplacito dei genitori. Del resto, un figlio arruolato nell’esercito è una bocca in meno da sfamare per chi vive di stenti. Ma questo non è il tuo caso, non è vero, ragazzo?»47Please respect copyright.PENANAWISNIYrX5c
«Questo è ingiusto!» esclamò indignato Fabio.47Please respect copyright.PENANAJAj6uJ6BkI
«Giusto o meno, è la regola. Sarai anche un uomo, ma resti sotto l’autorità del pater familias. Non ti puoi arruolare nel corpo dei vigili, a meno che tu non venga accompagnato da tuo padre. Ma credo che questo sia fuori discussione, o adesso lo avresti avuto al tuo fianco. Dico bene?»47Please respect copyright.PENANAMOmUcFG1RT
Fabio strinse forte i pugni e digrignò i denti, mentre l’umiliazione gli bagnava gli occhi. Si sentiva in trappola, destinato a subire la volontà del padre - un uomo che non amava né rispettava - in eterno. A quel punto il comandante, notando il suo disappunto e sinceramente dispiaciuto per lui, gli mise una mano sulla spalla. «Non è così grave, ragazzo. È lodevole che tu voglia renderti utile per la tua gente, ma, credimi, qui saresti sprecato, anche come comandante. D’altra parte, il tuo rango può aprirti ben altre porte e metterti nella giusta condizione di aiutare davvero Roma e i suoi cittadini, in maniera concreta» cercò di incoraggiarlo. Fabio, tuttavia, si sentì ulteriormente ferito da quelle parole. Si tolse di dosso la mano del comandante dei vigili con un gesto brusco, si girò di scatto e corse via.47Please respect copyright.PENANAOgCaqfi2f6
Per un po’ vagò senza meta né costrutto per la città, tra i marmi e le fontane e i giardini di Roma, con l’anima in subbuglio e la mente sopraffatta da mille pensieri amari. Non riusciva a rassegnarsi all’idea che tutto ciò che poteva fare era subire le decisioni di suo padre - con cui non condivideva assolutamente nulla - senza nemmeno avere una sola opportunità di riscatto.47Please respect copyright.PENANA40viNjTN95
Ponderò l’idea di non tornare a casa, di scappare, cancellare la sua identità e rifarsi una vita lontano dalla influenza venefica e schiacciante del padre, ma dove andare? E, soprattutto, come fare? Quando si nasceva in una famiglia aristocratica come la sua, si era condizionati fin da piccoli a seguire certi schemi impostati, che lo si desiderasse o meno. 47Please respect copyright.PENANA1TuZEr7JK2
Fabio si arrese a quella verità ineluttabile al calare del sole e al tramonto, quando le tenebre incalzavano e il freddo cominciava a mordere le ossa, decise, seppur a malincuore, di tornare a casa.47Please respect copyright.PENANAGYoEXAqA1x
Appena ebbe varcato la soglia, Cornelius, lo schiavo sovrintendente della casa, venne a informarlo che suo padre lo attendeva nello studio. Fabio scosse il capo, esacerbato. L’ultima persona con la quale voleva avere un confronto in quel momento era proprio lui. Ancora frustrato dal cattivo esito dell'incontro con il comandante dei vigili, si recò nello studio senza nemmeno tentare di nascondere il risentimento che nutriva nei suoi riguardi.47Please respect copyright.PENANAdV1wLDT3DA
Suo padre se ne stava in piedi sotto il porticato del peristilio e guardava con aria assorta verso il centro del giardino, dove si trovava la fontana con la statua della dea Diana. Fabio non aveva mai capito il senso di quella statua, dal momento che suo padre non era devoto alla dea. Eppure era stato lui a farla costruire, e la faceva restaurare periodicamente con scrupolosa attenzione.47Please respect copyright.PENANA1wzZBxiB5o
Udendolo arrivare, il padre si voltò verso di lui e lo fissò con una strana luce negli occhi del colore del cielo in tempesta.47Please respect copyright.PENANAALoTy8r5qt
«Mi cercavi, padre?» esordì fermandosi nel centro della stanza. Lucio si diresse verso il tavolo sopra il quale si trovava un vassoio con una caraffa di vino e delle coppe. Ne riempì una e la offrì al figlio, che tuttavia rifiutò.47Please respect copyright.PENANA0PIbOgOJj8
«Sei un uomo, ormai, una coppa di vino non può farti che bene» contestò il suo rifiuto.47Please respect copyright.PENANAdcU6UUZA7L
«Non mi piace il sapore del vino. Mi resta nello stomaco e nella gola per giorni» spiegò lui stringatamente.47Please respect copyright.PENANAqneCeAb8Ey
«Imparerai ad apprezzarlo. Il vino è uno dei pochi piaceri della vita, come le donne» disse il generale, bevendo dalla coppa che aveva offerto al figlio. Dopodiché sedette sul bordo del tavolo e, dopo essersi riempito nuovamente la coppa, disse: «A proposito di essere uomini... Sei stato fuori tutto il giorno. Per qualcosa di interessante, voglio sperare.»47Please respect copyright.PENANAfWxpHS4gsX
Fabio arrossì violentemente. Possibile che suo padre sapesse? «Possiamo parlarne un altro giorno?» replicò stizzito cercando di evitare il discorso. Il generale si fece terribilmente serio e lo ammonì duramente, dicendo: «Abbassa i toni, Fabio. Il fatto che ti siano cresciuti i peli sulle palle non ti dà il permesso di mancarmi di rispetto. Sono stato chiaro?»47Please respect copyright.PENANAygv2mDwQJi
«Sissignore» rispose Fabio tra i denti.47Please respect copyright.PENANAS8z1Hq4YvL
«E ora esigo una risposta.»47Please respect copyright.PENANAWYLdn9GxqD
«Non serve. Lo sai già, non è così?» disse con malcelato disprezzo. Suo padre posò il bicchiere sul tavolo e gli andò vicino. Lui strinse i pugni e le mascelle per controllare l’impulso di colpirlo e sfidò il suo sguardo con sfacciata audacia.47Please respect copyright.PENANA3gJVCghltZ
«Sì, è così. Vedi, c’è un certo vantaggio a nutrire tutta quella folla che si riversa ogni giorno a casa nostra. Non pago quei pezzenti per invadermi la casa, ma per essere i miei occhi e i miei orecchi in ogni angolo di Roma… E così, volevi arruolarti nella Militia Vigilum senza nemmeno interpellarmi.»47Please respect copyright.PENANAAMn50UAHX9
«Avrebbe fatto qualche differenza?»47Please respect copyright.PENANA9ZfwCNPZ3K
Lucio tacque un lungo istante, basito per la sfrontatezza di suo figlio.47Please respect copyright.PENANA6GckLjyVid
«Tu sei una spina nel fianco, per me. Vedi, sono abituato al disprezzo della gente. Le persone mi odiano perché hanno paura di me, e fanno bene ad averne. Tremano in mia presenza, come stai facendo tu in questo momento. Solo che tu non tremi di paura, ma di rabbia… Perché mi odi così tanto, Fabio?» gli chiese ad un certo punto, guardandolo dritto negli occhi.47Please respect copyright.PENANAZi42qAWLI3
Fabio rifletté seriamente su quella domanda. Perché lo odiava così tanto? Le ragioni erano molteplici, non sarebbe bastato un giorno per elencarle tutte, per tanto rispose semplicemente: «Non ci sei mai stato, per me.»47Please respect copyright.PENANApBhM332x8x
«Sono un soldato, è naturale che io debba assentarmi per lunghi periodi.»47Please respect copyright.PENANAdUQimZvVQ4
«No, tu non ci sei mai stato nemmeno quando eri a Roma! Eri sempre troppo occupato a fare qualche altra cosa, a scoparti le tue donnacce, a conversare con qualche politico, a organizzare e a partecipare a banchetti, ad allevare Giulio, il figlio della donna che ti sei portato dietro dalla Caledonia… Eri presente per me solo quando si trattava di impartirmi disciplina, o portarmi in giro per metterti in mostra!»47Please respect copyright.PENANAXFPfEPBHJ3
«Quindi, quello che volevi fare stamattina era vendicarti mettendomi pubblicamente in imbarazzo, non è così?» sibilò Lucio tra i denti. Fabio non replicò nulla, si limitò a fissare il padre con astio.47Please respect copyright.PENANAZ1Uz3KJvVH
«Mi vergogno di te, Fabio. Con il tuo stupido e avventato gesto di stamattina, hai dimostrato di non essere altro che un piccolo, viziato moccioso che gioca a fare il duro. Ma ti avverto: tutto quello che ho me lo sono costruito un pezzo alla volta. Ci sono voluti anni di sacrificio, sangue e sudore, e non lascerò che un inetto come te macchi la mia reputazione. Perciò, da ora in poi, farai come ti dico io. Parlerai, penserai, respirerai, solo se ti darò il permesso di farlo. Oppure…»47Please respect copyright.PENANAsvpbX9FEHP
«Oppure cosa?» lo interruppe Fabio avvicinandoglisi ulteriormente, fino a sfiorargli il petto con il suo. «Cosa farai? Mi bastonerai fino a farmi perdere i sensi? Ci sono abituato. Mi disconoscerai, diseredandomi? Tutto quello che hai non te lo sei guadagnato con il sudore della tua fronte, ma grazie a me. Se tu non avessi messo incinta mia madre…»47Please respect copyright.PENANABQOXGa7Biq
Lucio non lo fece finire di parlare. Gli assestò un pugno nello stomaco così forte da fargli perdere il respiro. Fabio si piegò su se stesso e Lucio lo colpì di nuovo sulla schiena, facendolo rovinare a terra.47Please respect copyright.PENANAGBCzMyufLy
«Stupido bamboccio, vuoi davvero assaporare un po’ di vita dura? È questo che vuoi?» gli gridò contro Lucio. A quel punto, noncurante del dolore, Fabio si sollevò in piedi e si scagliò sul padre, urlando. Lucio si scansò in tempo, lo afferrò per il dietro della tunica e lo gettò nuovamente a terra.47Please respect copyright.PENANAy5Nsikht2U
«Resta a terra, razza di idiota, se non vuoi che ti faccia male sul serio» gli intimò puntandogli un dito contro. Fabio però non ascoltò il suo avvertimento. Erano alla resa dei conti e non si sarebbe lasciato nuovamente sopraffare da lui, costasse quel che costasse. Così, con la forza della disperazione, tornò in piedi e caricò di nuovo. Tentò di colpire il padre con un pugno, ma quello parò il colpo e gli assestò a sua volta un paio di colpi sul volto. Pressato dalla furia del padre, Fabio indietreggiò fino ad arrivare al tavolo sul quale si trovava, oltre alla caraffa di vino, un candelabro in ottone. Fabio afferrò la caraffa di vino e gettò il liquido ambrato sugli occhi del padre, dopodiché, approfittando della sua momentanea distrazione, impugnò il candelabro e lo colpì alla tempia con tutta la forza di cui disponeva. Lucio vacillò un istante ma si riprese con una sorprendente velocità. Si toccò la ferita e si portò le dita imbrattate di sangue agli occhi, il cui grigio cambiò tonalità, facendosi ancora più scuro.47Please respect copyright.PENANApgxEb7zC0p
Umiliato per essere stato colpito dal figlio, poco più di un ragazzino, tornò a caricare. In quel momento, sua madre fece irruzione nello studio e si gettò sul marito, supplicandolo di non uccidere il loro unico figlio. Per qualche strana ragione, nonostante Lucio nutrisse per la moglie uno scarso rispetto, si lasciò bloccare da lei e si limitò a puntargli un dito contro e, schiumando di rabbia, disse: «Esci da questa casa e non farti mai più rivedere. Volevi fare come ti pare? Ora ne avrai l’opportunità. Capirai cosa significa farsi strada da soli, là fuori. E quando ne avrai abbastanza della merda che ti toccherà mangiare tornerai a bussare alla mia porta, ma io non ti aprirò. Hai capito, stupido bamboccio?»47Please respect copyright.PENANAutcHTYEoca
Fabio sputò un grosso grumo di sangue e saliva ai suoi piedi.47Please respect copyright.PENANAuxmIrAlsCL
«Preferisco morire di fame che rimettere piede in questa casa» urlò.47Please respect copyright.PENANApGrHNN5cLz
Voltò le spalle ai suoi genitori e se ne andò.47Please respect copyright.PENANAlcmdQLwKeu
Il buio si era fatto intenso e la temperatura rigida, ma l’adrenalina nel suo corpo era ancora troppo alta perché lui potesse percepire il freddo.47Please respect copyright.PENANAkTFgdmAPMc
Per un po’ tornò a vagare senza meta per la città, come aveva fatto quello stesso pomeriggio. Non sapeva dove andare, a chi chiedere ospitalità. Suo padre aveva ragione: tutti quelli a cui avrebbe potuto rivolgersi avevano paura di lui e non lo avrebbero aiutato nemmeno se lo avessero voluto.47Please respect copyright.PENANALylRcDXgj9
Poi, all’improvviso, gli venne in mente una persona che lo odiava almeno quanto lui, l’unica che aveva sostenuto lo sguardo del padre senza mostrarsi intimidita.47Please respect copyright.PENANAJ6YMFE46ex
Così, istintivamente, diresse i suoi passi verso la Suburra Minore.47Please respect copyright.PENANAzngVLEbBJp
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