AILISA44Please respect copyright.PENANASYpnBFlcQE
Faceva freddo e nevicava copiosamente da ore.44Please respect copyright.PENANAKkD9M3bHGh
La notte prima erano morte altre due persone, una madre e il suo bambino, raggomitolati e stretti l’uno all’altra nella speranza di riscaldarsi. Ailisa aveva vietato di accendere fuochi per non rischiare di rivelare la loro posizione e il riparo improvvisato, fatto di rami, foglie e muschio, non era bastato a proteggerli dal freddo.44Please respect copyright.PENANAeBw8CoPZ8A
Delle duecentoventi persone che si erano messe in cammino, tre settimane prima, ne era rimasto solo un centinaio. Alcune, tra cui il capo villaggio, si erano separate volontariamente pochi giorni dopo aver lasciato Trimontium, per tentare di raggiungere i villaggi più a sud e chiedere ospitalità a parenti lontani. Tutti gli altri, però, erano morti di stenti, di fame e di freddo.44Please respect copyright.PENANArFmY8rgeQr
Le scorte di cibo che si erano portati dietro da Trimontium erano finite presto e andare a caccia mentre continuavano a muoversi e a spostarsi, come avevano esigenza di fare, era impossibile.44Please respect copyright.PENANA0YOCc8cJMC
Sebbene fossero ormai sulle loro tracce e si avvicinassero ogni giorno sempre di più, i Romani non li avevano ancora raggiunti. Quello che non erano ancora riusciti a fare loro, tuttavia, lo stava facendo la natura. Ecco perché Ailisa, quella sera, decise di accontentare quelle povere persone e diede loro il permesso di accendere i fuochi. La gente era troppo stanca e abbattuta per starsi a preoccupare dell’arrivo dei Romani. Se proprio dovevano morire, lo avrebbero per lo meno fatto riscaldati dal tepore di un fuoco.44Please respect copyright.PENANAWeryptMmaB
Ailisa se ne stava seduta al riparo dalla neve dentro il tronco cavo di un’enorme quercia, raggomitolata nel mantello incrostato di fango, e osservava con mestizia quelle povere persone che erano state costrette ad abbandonare tutto a causa di un guerra che altri avevano voluto. Si chiese cosa ne fosse stato degli altri, quelli che si erano separati dal gruppo, e sperò che avessero avuto un destino meno avverso.44Please respect copyright.PENANAr6dLd1vTtE
Il suo sguardo scivolò infine su Enya che, come gli altri, era seduta davanti ad uno dei fuochi e sorrideva ad una bambina.44Please respect copyright.PENANAEnNzFE6jxA
Enya le piaceva, loro due erano subito andate d’accordo. Non era particolarmente bella, ma graziosa, a modo suo. Quando sorrideva le si formavano delle piccole fossette sulle guance, e tutto il viso le si illuminava. Non era alta e aveva seni e fianchi generosi, come la maggior parte delle donne britanniche e caledoni. Era docile e tranquilla, aveva sempre una parola gentile per tutti e non urlava mai. Sua madre e suo fratello erano stati tra i primi a morire di stenti, eppure la ragazza affrontava il dolore con dignità, continuando ad aiutare e a incoraggiare altri, dove era possibile. Ailisa poteva capire perché Adrian se ne fosse innamorato.44Please respect copyright.PENANATgEh4AfoJs
La giovane aveva qualcosa di vagamente familiare, e sebbene Ailisa avesse provato più volte ad arrovellarcisi, proprio non riusciva a stabilire chi le ricordasse. Mentre parlava con la mamma della bambina seduta al suo fianco, Enya giocava nervosamente con un braccialetto di cuoio che aveva al polso. Sopra c’era scritto il suo nome, Ailisa era sicura che glielo avesse regalato Adrian. Forse da bambino, visto che il cuoio era ormai tutto consumato e le lettere quasi del tutto sbiadite.44Please respect copyright.PENANAPvs9tQ6DZu
Ad un certo punto, Enya sollevò gli occhi su di lei e Ailisa sentì il cuore fermarsi un secondo, mentre veniva folgorata da un intuito improvviso. Kayden, ecco chi le ricordava quella ragazza dai modi gentili, apparentemente fragile ma che lavorava il doppio degli altri e non si lamentava mai. Ailisa abbassò gli occhi imbarazzata, come se fosse stata colta in fragrante a fare, o pensare, cose poco dignitose.44Please respect copyright.PENANA8Qrtz1dEQ1
Sì, quella ragazza le ricordava Kayden, ma non voleva dire nulla. In fondo, tutti i Britanni si somigliavano.44Please respect copyright.PENANAwWOUgUkvF5
L’immagine del giovane druido si presentò nella sua mente, e con essa un ricordo, quello più dolce e caro che aveva di lui. La notte in cui aveva pianto la morte della madre tra le sue braccia, si era sentita confortata e protetta come non si era mai sentita prima in vita sua.44Please respect copyright.PENANANIYPtL85W6
Da sempre era attratta da Kayden. Non era agile come Adrian, né altrettanto aitante, o simpatico. Eppure, tra i due, Ailisa aveva sempre preferito il fratello taciturno e perennemente imbronciato, con il fisico muscoloso ma tozzo e i capelli castani che, d’estate, assumevano le sfumature del miele.44Please respect copyright.PENANAlzVaF69uqQ
Kayden, quindi, le piaceva da sempre, e quella notte, la notte in cui per la prima volta le aveva permesso di stabilire con lui seppur un lieve contatto fisico, aveva approfittato del suo stato incosciente e lo aveva baciato sulle labbra. Kayden si era agitato nel sonno e l’aveva stretta più forte, e lei, per paura di svegliarlo e rovinare quel momento intimo, non ci aveva più provato. Era tornata ad appoggiare la testa sul suo petto e si era nuovamente addormentata, con il cuore gonfio di dolore per la perdita di sua madre ma, in qualche modo, contenta di essere lì, insieme a lui, tra le sue braccia.44Please respect copyright.PENANAaDQjIqMQPY
Ailisa si portò le mani sulle labbra ed emise un lungo sospiro vibrante, afflitta.44Please respect copyright.PENANAtKTq4KezAg
Era talmente presa dalle sue elucubrazioni che non aveva sentito Enya avvicinarsi.44Please respect copyright.PENANAWFQ48Y2OxK
«Vieni a riscaldarti un po’ vicino al fuoco, Ailisa…» la esortò la Britanna.44Please respect copyright.PENANA65SOcS7qHm
Ailisa deglutì per cacciare indietro il groppo che le era salito in gola. Cercando di mascherare il suo stato d’animo provato, fece spallucce e disse: «Non preoccuparti per me, sono abituata a dormire all’addiaccio.»44Please respect copyright.PENANAPlWNfsvKti
La ragazza stette un po’ ad osservarla. Poi, senza chiederle se fosse o meno d’accordo, sedette al suo fianco, avvolta in una coperta di lana.44Please respect copyright.PENANADnMcFNFt2R
«Permettere alle donne e ai bambini di scaldarsi vicino a un fuoco è stata una bella cosa. Si sentono tutti come rigenerati e domani affronteranno le difficoltà con uno spirito diverso.»44Please respect copyright.PENANARJmIUwxDAS
Ailisa schioccò la lingua e fece un gesto stizzito con la testa. «Non è stata una bella cosa, ma una cosa dannatamente imprudente e stupida. Non mi sorprenderebbe se i Romani ci trovassero stanotte stessa.»44Please respect copyright.PENANA57ncjrLKyX
«Forse non ci stanno più cercando. È passato quasi un mese, perché dovrebbero continuare a farlo, sapendo che qui fuori abbiamo comunque poche probabilità di sopravvivere?»44Please respect copyright.PENANAl2muweNsbh
Ailisa la guardò come se avesse avuto di fronte una bambina ottusa, o stupida. «Non smetteranno mai di cercarci, non possono permettersi di farlo. Sono stata per anni spalla a spalla con quegli animali, e se c’è una cosa che ho imparato è che non si arrendono di fronte a niente. Abbandonare le ricerche equivarrebbe a una sconfitta per loro, e i Romani odiano le sconfitte.»44Please respect copyright.PENANAMltzYZzUzD
«Se le cose stanno così, siamo spacciati…» mormorò afflitta Enya.44Please respect copyright.PENANAyVYq7O8Xxf
«No, se la guerra finisce presto e a vincerla siamo noi» disse Ailisa per concedere alla giovane una speranza a cui aggrapparsi, anche se dentro di lei sapeva che aveva ragione, che nessuno di loro aveva scampo.44Please respect copyright.PENANAxrTSvmN6KN
«Ma se ci trovassero prima, cosa ne sarebbe di noi?»44Please respect copyright.PENANAPLsDrRw3l5
Ailisa si fece una panoramica degli abitanti di Trimontium, soffermandosi soprattutto sulle donne e i bambini.44Please respect copyright.PENANAYNaONefJWW
«Nella migliore delle ipotesi, alcuni di noi sarebbero venduti come schiavi» disse, decidendo di nasconderle la parte più atroce della verità. Ciò che sarebbe verosimilmente accaduto, era che i Romani avrebbero violentato le donne, tutte, anche le bambine e le anziane, e solo dopo, forse, le avrebbero vendute come schiave. E non era escluso che avrebbero violentato anche gli uomini, per umiliarli e far loro comprendere che non erano altro che oggetti di loro proprietà.44Please respect copyright.PENANAwaVKxrWGHH
Gli uomini, tuttavia, non avrebbero avuto le stesse probabilità delle donne di rimanere in vita. Loro sarebbero stati uccisi e, probabilmente, crocifissi ed esposti lungo la strada che univa i villaggi della Britannia Superiore, come ammonimento.44Please respect copyright.PENANAA0lt3Bc4ej
«E nella peggiore?» chiese Enya a quel punto. Ailisa sobbalzò alla sua domanda. Aveva sperato fino all’ultimo che non gliela facesse. Non era mai stata capace di mentire, riteneva che fosse una cosa immorale e ingiusta. Inoltre, Enya aveva il diritto di sapere cosa doveva aspettarsi. Pensò di darle il pugnale che aveva alla cintola e dirle che, nel peggiore dei casi, avrebbe fatto meglio a usarlo su di lei. Poi, però, le venne in mente la promessa che aveva fatto ad Adrian, e cioè che avrebbe fatto di tutto per proteggerla.44Please respect copyright.PENANA5MovCDX28b
Nei suoi occhi si accese una luce risoluta e, glissando la domanda, le giurò solennemente: «Tu rivedrai Adrian, Enya. Te lo prometto.»44Please respect copyright.PENANAcVYYItoSZD
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Era notte fonda quando Ailisa fu svegliata dal rumore ovattato di passi sulla neve. Aprì gli occhi di scatto e, senza uscire dalla cavità dell’albero, scrutò con attenzione l’accampamento dinanzi a lei, fin dove lo sguardo riusciva ad arrivare. Enya era addormentata al suo fianco, la testa appoggiata sulla sua spalla. Le braci continuavano a scoppiettare con pigrizia, illuminando debolmente gli uomini e le donne che si erano addormentati vicino ad esse e gettando sul candore della neve riverberi rossastri. All’apparenza sembrava non esserci nessuna minaccia, eppure i sensi di Ailisa rimasero all’erta. All’improvviso, le parve di udire il grido soffocato di un uomo. Mise una mano sulla bocca della ragazza che dormiva placidamente al suo fianco e iniziò a scuoterla forte. Quella spalancò gli occhi spaventata e provò a urlare, ma, quando vide Ailisa che con un indice sulle labbra le intimava di fare silenzio, annuì, conservando tuttavia una luce terrorizzata negli occhi.44Please respect copyright.PENANAFY8R7vXF68
«Devi arrampicarti all’interno del tronco. Pensi di poterlo fare?» le disse Ailisa con tono urgente, a bassa voce.44Please respect copyright.PENANA05ETIcmCST
Enya non perse tempo a chiederne la ragione. Sollevò la testa in alto e annuì con forza, stabilendo che, sì, poteva farcela.44Please respect copyright.PENANAk2oSMveD3O
«Fallo allora. E resta nascosta, qualsiasi cosa accada. Mi hai capito, Britanna?»44Please respect copyright.PENANAo9mcEwfoY0
Di nuovo, Enya assentì con la testa.44Please respect copyright.PENANAeZqLbX2n4X
«Vai, allora!» la spronò Ailisa, e quella ubbidì, tremando e singhiozzando silenziosamente. Un secondo dopo, Ailisa captò un nuovo grido soffocato, e poi un altro e un altro ancora. Dopodiché, le grida divennero acute e squarciarono il silenzio della notte. In un attimo si scatenò il putiferio. Gli uomini urlavano a squarciagola, qualcuno tra i più forti intentò una pallida resistenza affrontando con coraggio i soldati romani, mentre le donne e i bambini piangevano correndo in ogni direzione nel tentativo si sfuggire ai loro aggressori. Ailisa vide un legionario infilzare un bambino con il gladio, la lama entrò nella schiena ed uscì dal petto, all’altezza del cuore, mentre un altro trascinava una giovane donna sulla neve, per abusare di lei in un luogo più appartato.44Please respect copyright.PENANAsIg3uxuYaz
Ailisa afferrò l’arco che aveva sempre tenuto al suo fianco ed uscì dal tronco cavo, gridando. Incoccò una freccia e colpì al petto un soldato romano che inseguiva una bambina, e quello si afflosciò a terra emettendo appena un debole lamento. Poi ne colpì un secondo e un terzo, finché venne presto raggiunta e circondata da quattro legionari. Sguainò la spada e ingaggiò uno scontro con uno di essi, ma era una lotta impari. Si sentiva come un giovane cerbiatto in mezzo ad un branco di lupi, sapeva già di non avere scampo. Colpì uno di loro con un fendente e lo ferì a un fianco. Quello cadde a terra urlando, portandosi entrambe le mani alla ferita. Dopodiché fu disarmata e spinta a terra, lì, ai piedi dell’enorme quercia secolare.44Please respect copyright.PENANApbikwpihgh
Mentre due di loro cercavano di immobilizzarla tenendola stretta per le gambe e per le braccia, un altro le si mise sopra. Ailisa poteva sentire il fetore nel suo fiato, di rancido e di malato. Il legionario le strappò via i pantaloni con un ghigno sprezzante e cattivo. Iniziò a trafficare sotto il gonnellino di pterugi, in cerca del suo membro, e fu in quel momento che lei, rovesciando gli occhi all’indietro, attraverso uno spiraglio nel tronco, vide lo sguardo terrorizzato di Enya. Quello le diede ulteriore forza. Iniziò a dimenarsi come una forsennata, riuscendo in qualche modo a liberare un braccio dalla morsa di un legionario e ad arrivare con la bocca all’orecchio di quello che le stava sopra, strappandogli di netto il lobo. Il Romano gridò furioso, portandosi una mano sull’orecchio offeso. Si guardò le dita lordate di sangue e, in preda ad una rabbia folle, la colpì con un pugno. Ailisa gridò di dolore, mentre centinaia di schegge di luce le esplosero negli occhi.44Please respect copyright.PENANAh2qAkTgdaV
A quel punto capì di non avere più la forza di contrastarli, di essere spacciata. Prima che il soldato trovasse il tempo di colpirla di nuovo, afferrò il pugnale che teneva alla cintola e, senza indugiare, si fece passare la lama affilata sul collo.44Please respect copyright.PENANAIpi9p5LRMS
«Stupida troia!» sentì il Romano dire con disprezzo. Si alzò in piedi e le tirò un rabbioso calcio nelle costole, ma Ailisa non provò alcun dolore.44Please respect copyright.PENANAG5JAjarq8n
Mentre i legionari si allontanavano in cerca di nuove prede, lei sollevò un ultimo sguardo sulla Britanna che, aggrappata con la forza della disperazione al tronco interno dell’albero, continuava a fissarla in un silenzio pieno di terrore, gli occhi spalancati colmi di lacrime.44Please respect copyright.PENANAupSlbwNOhO
Il sangue le sgorgava caldo dal collo, poteva sentire i battiti del suo cuore che lo pompava inesorabilmente fuori dalla giugulare, e all’improvviso, mentre le grida di ciò che rimaneva degli abitanti di Trimontium si facevano sempre più distanti e attutite, Ailisa si sentì pervadere da una strana pace. Avvertì nuovamente il piacevole tepore delle labbra di Kayden sulle sue, dopodiché, tutte le sue percezioni si spensero in un buio assoluto e indolore.44Please respect copyright.PENANAox5lYXKBSC