KALEVA39Please respect copyright.PENANATMw3AETnju
Erano in viaggio da tanto di quel tempo che Kaleva aveva rinunciato da un pezzo a stare dietro al conto dei giorni.39Please respect copyright.PENANA8yU0O24ie8
Quando aveva intravisto all’orizzonte la costa scandinava, preceduta da decine di piccole isole rocciose, si era illuso che il viaggio fosse giunto al termine, ma non era stato così.39Please respect copyright.PENANAEs5dQsQx95
Erano approdati in una piccola baia nella quale sfociava un fiume e alle cui spalle sorgevano imponenti i famosi fiordi scandinavi di cui aveva tante volte sentito parlare dal padre. Qui avevano fatto scalo un paio di giorni per fare rifornimenti e riposare sulla terra ferma, ospitati dai generosi abitanti di un piccolo villaggio edificato sulla riva della baia. Le curiose capanne di legno, che gli autoctoni chiamavano palafitte, erano costruite su piattaforme sorrette da pali, così che, durante l’alta marea, le abitazioni non venivano inondate dall’acqua.39Please respect copyright.PENANArWVzwOYOlI
Dietro alle capanne vi erano numerosi tralicci sui quali, in inverno, veniva messo ad essiccare il pesce, che i norreni chiamavano skrei e che, in estate, veniva riposto in contenitori di legno, a loro volta depositati in luoghi asciutti e freschi. Ciononostante, il puzzo nauseabondo di pesce andato a male ammorbava l’aria circostante il villaggio.39Please respect copyright.PENANAaoJAndXFHE
Il pesce era la maggiore fonte di alimentazione per gli Scandinavi. Infatti non avevano mangiato altro dal giorno in cui si erano messi in viaggio, e quando era stato proposto loro anche a terra, Adrian aveva storto il naso.39Please respect copyright.PENANAKxY6oAkfXJ
«Per la dea Madre, non ho mai sentito così tanto la mancanza del pane» si era lamentato, manifestando il malcontento generale.39Please respect copyright.PENANAKya3Tgve1e
«Beh, dovrai farci l’abitudine. I Norreni non si abbassano a coltivare cereali. Vivono di caccia e soprattutto di pesca. Perciò niente pane, niente vino e niente birra» gli aveva spiegato Kaleva.39Please respect copyright.PENANA7f5lVHySGP
«Niente birra? Vuoi dire che da queste parti bevono solo idromele?»39Please respect copyright.PENANAL6yNdP4Aut
«Proprio così» aveva confermato Kaleva, e l’espressione inorridita negli occhi del Britanno gli aveva strappato un sorriso.39Please respect copyright.PENANAsffkGGUycV
Quando Vigundr, il guerriero norreno che aveva guidato la spedizione nella Grande Isola per conto del re Oddmarr in risposta alla loro richiesta di soccorso, aveva annunciato che era ora di lasciare il villaggio dei pescatori per riprendere il cammino e risalire il fiume verso nord est, gli uomini avevano accolto la notizia con malcelato disappunto. Solo l’idea di tornare sulle imbarcazioni li atterriva, dal momento che molti di loro avevano passato parte della traversata in mare a vomitare e a starsene aggrappati al fondo della nave.39Please respect copyright.PENANAgoOKdTX3HK
Navigare sulle acque tranquille di un fiume, tuttavia, era decisamente meglio che farlo in mare, e nessuno di loro ebbe più alcun problema a rimanere dritti sui drekar.39Please respect copyright.PENANA1Tm3lGkxNo
Più si addentravano nell’entroterra, più incontravano paesaggi di una bellezza mozzafiato. Il fiume sul quale procedevano serpeggiava dolcemente tra alti e scuri fiordi rocciosi, le cui pendici erano coperte da fitte foreste; le sponde invece erano rivestite di prati di un verde brillante, e i profumi e i suoni della natura davano un profondo senso di pace e di benessere.39Please respect copyright.PENANAkC8kePXcfu
Dopo circa un’altra settimana di navigazione, raggiunsero una vallata lussureggiante sulla quale, in entrambi i versanti del fiume, vi erano capanne costruite su piattaforme rialzate, simili a quelle nel villaggio dei pescatori nella baia. Più a monte, alle spalle delle capanne che si trovavano sulla sponda settentrionale del fiume, una formidabile cascata scivolava spumeggiando impetuosa lungo la parete rocciosa del fiordo, rendendo il paesaggio infinitamente suggestivo. E, sul fianco destro della cascata, incastrata tra le rocce del fiordo, sorgeva una maestosa fortezza. 39Please respect copyright.PENANAymxX9PXx1E
Erano finalmente giunti a Myrdal: la dimora del re Oddmarr.39Please respect copyright.PENANAQ6sqUMLyFN
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«Per tutti gli dei del cielo, questa vista mette i brividi…» disse Adrian guardando rapito il paesaggio mentre saltava giù dal dreki sul fondo basso della riva ghiaiosa del fiume, seguito dal resto degli uomini. «Non avevo mai visto niente di più grandioso in vita mia, e dire che il mondo l’ho girato in lungo e in largo.»39Please respect copyright.PENANA2qDmfRykmh
Kaleva si voltò a guardare il Britanno, incuriosito. «Sei stato anche a Roma?»39Please respect copyright.PENANAKPkGIUSeAL
Adrian scosse la testa. «Nessuno può entrare a Roma con un esercito, nemmeno gli stessi Romani. Questo fu uno dei motivi per cui Willigis rifiutò di recarcisi perfino quando ad invitarlo fu un senatore.»39Please respect copyright.PENANAtByuNaFfBg
«Quindi, non puoi sapere se a Roma il paesaggio sia più grandioso di questo» contestò Kaleva. Adrian si limitò a dare una scrollata di spalle.39Please respect copyright.PENANAPYA3PlsQ8E
«La grandiosità di Roma non è altro che un arrogante tentativo degli uomini di imitare le maestose creazioni degli dei. Potrà anche apparire grandiosa, ma niente può esserlo più di tutta questa immensa bellezza…» intervenne a quel punto Kayden. Poi, senza dare a nessuno di loro il tempo di ribattere, aggiunse, indicando col capo una figura massiccia che si avvicinava a grandi passi verso di loro: «È lui il re Oddmarr?»39Please respect copyright.PENANAEDQFsSJFV4
Kaleva arrossì bruscamente nel riconoscere il principe Eirikr. Si chiese se ci fosse anche Hildr nelle vicinanze e il cuore gli mancò un battito.39Please respect copyright.PENANAFi4vUnBbvD
«No, lui è il figlio, il principe ereditario…» rispose deglutendo. In quel momento, Vigundr passò loro di fianco e andò incontro al principe, per ragguagliarlo. I due uomini intrapresero una fitta e lunga conversazione, al termine della quale Eirikr sollevò su di lui uno sguardo colmo di rammarico. Gli si avvicinò e gli mise la forte mano sulla spalla. «Mi dispiace per tua madre, ragazzo. E anche per tuo padre, per tua sorella e per tutta la tua gente» disse.39Please respect copyright.PENANAaMK02aEY4f
Kaleva avvertì un nuovo doloroso nodo stringergli la gola e si detestò per la facilità con cui sembrava essere capace di cedere alla disperazione. Per non palesare il suo turbamento, preferì non dire nulla e si limitò ad annuire.39Please respect copyright.PENANABTxcZ28fNS
Eirikr alzò lo sguardo su Adrian. «Sei tu il giovane al quale il re ha affidato il compito di proteggere il principe?» gli chiese.39Please respect copyright.PENANAX5ke19pzMe
«Sì» rispose il Britanno.39Please respect copyright.PENANAQTclwWQ8Vw
«Mio padre vorrà parlarti, perciò verrai con noi. Tuttavia, rivolgigli la parola solo se interpellato. Hai capito, ragazzo?»39Please respect copyright.PENANAjK8NA9v7cU
Adrian annuì e, dall’espressione improvvisamente seria sul suo volto, Kaleva intuì che fosse intimorito, esattamente quanto lui.39Please respect copyright.PENANAoZ0hdp1Kgi
Eirikr ordinò a dei servitori di portare loro i cavalli, dopodiché guidò lui e Adrian attraverso il villaggio e poi più a monte, in direzione della fortezza.39Please respect copyright.PENANAQJ56z4qGwv
Il fragore della cascata si fece assordante quando arrivarono ai piedi del fiordo. Nel punto esatto in cui il manto erboso lasciava il passo alle nude rocce, la pendenza si fece estremamente ripida. Il sentiero di terra battuta era ora sostituito da bassi e larghi gradoni scavati nella roccia, che si inerpicavano sinuosi fino a raggiungere un massiccio portone, fiancheggiato da un enorme torrione sopra il quale un paio di guerrieri facevano la guardia. Nel varcare l’ingresso, i battiti del cuore di Kaleva si fecero così tumultuosi da fargli provare dolore.39Please respect copyright.PENANAUZWy44dO5K
Proseguirono per i gradoni conducendo i cavalli a passo d’uomo per un altro paio di brevi tornanti, infine giunsero ad un ampio arco che introduceva in un cortile. Qui affidarono i cavalli ad uno stalliere.39Please respect copyright.PENANAjWMnMeSZI4
Kaleva si guardò intorno, impressionato. Alla destra dell’arco vi era la fortezza: un complesso, per metà inglobato nel fiordo, con due piccole torri agli angoli collegate tra loro da un camminamento di ronda merlettato. Di fronte a lui, la cascata ruggiva e spumeggiava nella sua serpeggiante caduta verso il basso. Alla sua sinistra, invece, dinanzi alla fortezza, il cortile terminava con un terrazzamento che si affacciava sul vuoto. Kaleva avrebbe voluto affacciarvisi, ma Eirikr lo afferrò per le spalle e lo spinse con gentilezza verso l’entrata della fortezza. Percorsero un lungo corridoio e poi salirono dei gradini di pietra che procedevano a spirale e portavano a un altro corridoio, in fondo al quale vi era una gigantesca porta a due ante fiancheggiata dalle sculture, anch’esse scolpite nella parete rocciosa e parzialmente intrappolate in essa, raffiguranti due enormi guerrieri norreni. Sulla parete sopra l’architrave, Huginn e Muninn, i due corvi di Odino, sembravano osservarli, come a voler ricordare loro che niente poteva essere nascosto al Padre degli uomini e chi si mostrava al cospetto del re, suo rappresentate in terra, doveva farlo in maniera rispettosa e con intenzioni pacifiche.39Please respect copyright.PENANAqN9B5gNgIu
La porta si aprì e una nuova sorpresa lo lasciò allibito. Il re era seduto su una poltroncina, tipo quella che i Germani usavano per i matrimoni o le cerimonie importanti, solo che questa era di pietra. Aveva lo schienale alto e due lupi scolpiti per intero sui braccioli. Kaleva ritenne si trattasse di Geri e Freki. Una volta, suo padre gli aveva raccontato che i due lupi rappresentavano gli Ulfheonar, feroci e impavidi guerrieri, simili agli Adelingi germanici ma che combattevano in gruppo, proprio come un branco di lupi.39Please respect copyright.PENANAYNk8PS2jw5
Forse i Norreni e i Germani erano cugini ma le caratteristiche fisiche erano le uniche cose che li accomunava, rifletté velocemente Kaleva, mentre i suoi passi e quelli degli altri riecheggiavano tra le alte pareti della sala. Suo padre, ad esempio, non accoglieva gli ospiti seduto su una sedia cerimoniale, nemmeno se questi erano importanti. 39Please respect copyright.PENANAPGYuXG9ofP
Kaleva si chiese per quale motivo egli non gli avesse mai parlato di Myrdal e del suo splendore. Una volta gli aveva detto che i Norreni sanguinavano esattamente come i Germani, e lui gli aveva creduto. Ma, in quel momento, stentava a crederlo.39Please respect copyright.PENANAKsPmZY8AM0
Si fermarono a pochi passi dal trono e Kaleva approfittò della vicinanza per studiare il re, niente altro che un uomo anziano pieno di grinze sulla pelle, i cui occhi severi incutevano un certo timore. Alla sua destra, un giovane servitore se ne stava in piedi, pronto a soddisfare qualsiasi richiesta del suo signore.39Please respect copyright.PENANATWN9e0EVF1
«Dov’è il re?» chiese l’anziano reggente rivolto a Vigundr, in lingua norrena.39Please respect copyright.PENANAp7Aiq5SAlp
«Nessuno può dirlo con certezza. Sembra che i Germani abbiano perso la guerra, ma se il re Orso sia stato ucciso in battaglia o fatto prigioniero, loro non lo sanno» rispose il guerriero.39Please respect copyright.PENANATij4LFI56Q
Re Oddmarr drizzò la schiena in una posa indignata. «Non lo sanno? E per quale motivo non lo sanno? Non si sono fermati a cercare il loro re dopo la battaglia? Non hanno cercato di conoscere le sue sorti, prima di mettersi in salvo?»39Please respect copyright.PENANAQ1g4t2bOqw
«Il ragazzo dai capelli scuri asserisce che, la notte prima della battaglia decisiva, Chrigel gli abbia affidato il compito di portare in salvo il principe. Avrebbe mandato qualcuno a chiamarli se il giorno dopo la battaglia si fosse risolta in suo favore, ma così non è stato» prese parola Eirikr.39Please respect copyright.PENANAMEQoqHLVUr
Oddmarr lanciò ad Adrian un’occhiata poco convinta. «E perché mai mio nipote, uno dei Berserkir migliori al mondo, nelle cui vene scorre il sangue nobile dei Norreni, avrebbe dovuto affidare a un moccioso la vita del suo primogenito, unico erede al trono? Non è nemmeno un Germano!» contestò.39Please respect copyright.PENANArZTWNbw1pl
A quel punto, Kaleva si sentì in dovere di intervenire. «Re Oddmarr, nonostante la sua giovane età, Adrian è un guerriero formidabile. Quando mio padre ha deciso di attaccare i Romani, lui ha raccolto migliaia di persone tra i Britanni per sostenerlo. Lo ha fatto senza che il re lo sapesse e senza chiedere niente in cambio. È intervenuto più volte in favore dei Germani, una volta salvando perfino la mia vita e un’altra quella di mia madre. Non posso dire con assoluta certezza cosa abbia spinto mio padre a fidarsi di lui, ma so che ha fatto bene. Sono qui, no?»39Please respect copyright.PENANAuRCQPftOn9
«È così? Il principe dice il vero?» chiese il re interpellando Adrian. Egli, tuttavia, scosse la testa, si voltò smarrito verso Kaleva e gli bisbigliò all’orecchio: «Che accidenti ha detto? Merda, non afferro un sola parola di quello che dite…»39Please respect copyright.PENANA2h8o7iiu8X
«Vuole sapere perché mio padre ha affidato la mia vita a te.»39Please respect copyright.PENANA29imompRz3
Il Britanno fece un sorriso storto. «Beh, rispondigli pure che se lo scopre ci terrei a saperlo anche io.»39Please respect copyright.PENANAYWKqXMclP0
«Smettetela di parlottare tra voi, esigo una risposta!» tuonò incollerito il re, facendoli sobbalzare entrambi.39Please respect copyright.PENANANrZpTxYziK
«Re Oddmarr, Adrian non capisce la lingua norrena» si infervorò Kaleva in difesa del compagno.39Please respect copyright.PENANAJYCcg2Ym9z
Il re gli lanciò un’occhiata biasimevole. «So quello che ha detto, principe Kaleva, capisco benissimo la lingua germanica. La capisco, ma che Thor mi fulmini se mi abbasserò mai più a pronunciarne anche una sola parola, perciò traducigli le mie parole. Digli che voglio sentire dalle sue stesse labbra se conosce il motivo per cui mio nipote abbia affidato il suo unico figlio maschio ad un moccioso come lui anziché a guerrieri più valorosi.»39Please respect copyright.PENANAv7XamZNYeI
«Conosco già la risposta, re Oddmarr, perché questa è una domanda che gli ho rivolto più volte anche io, e…»39Please respect copyright.PENANA50jLhDgueZ
A quel punto, il re divenne paonazzo. Batté più volte con violenza il pugno destro sul bracciolo del trono e gridò a pieni polmoni, facendo risuonare potentemente la sua voce tra le pareti di pietra: «Che Thor ti fulmini, ragazzo: chiediglielo!»39Please respect copyright.PENANAwggOQiqZAe
Kaleva trasalì a quella reazione. Scosse leggermente il capo, contrariato. Tuttavia, nonostante ritenesse superfluo farlo, si voltò a guardare Adrian e gli disse: «Re Oddmarr vuole che tu gli dica se sai o no perché mio padre mi ha affidato a te. E, per i corvi di Odino, smettila di fare il sarcastico. Il re ti capisce benissimo.»39Please respect copyright.PENANAn4sjpOX2K2
Adrian aggrottò le sopracciglia e, anziché rispondere alla domanda che gli era stata fatta, sollevò nuove inopportune obiezioni, dicendo: «Se afferra quanto diciamo, perché non ci semplifica le cose parlandoci in germanico? E perché dovrei rispondere alla sua domanda se la risposta la conosce già?»39Please respect copyright.PENANAhR8E7KK85A
Kaleva arrossì violentemente. «Tu fallo e basta, razza di stupido, fottuto, ostinato Britanno!» gli inveì contro quindi, sibilando in maniera minacciosa.39Please respect copyright.PENANAKb1dBBPZDK
Adrian lo guardò stizzito ma, per un lungo ed estenuante silenzio, non replicò nulla. Poi, finalmente, sembrò rendersi conto della delicatezza della situazione, perché si voltò verso il re, sospirò a fondo e rispose: «No, mio re. Io non lo so il perché.» 39Please respect copyright.PENANAFNWlP5CRKS
Re Oddmarr strinse gli occhi, sospettoso. L’espressione del suo volto si indurì ulteriormente. Lentamente, tornò a puntare il suo sguardo glaciale su Kaleva.39Please respect copyright.PENANAJLkWYheipL
«Un vero guerriero non abbandona mai la battaglia, anche quando tutto sembra perduto. Non abbandona mai la battaglia, e mai, MAI!... » sbraitò battendo il palmo della mano destra sulla testa del lupo scolpita nella pietra «… abbandona il suo re! Il Britanno dice che è stato tuo padre a volerlo, che fu lui ad incaricarlo di scortarti nella mia terra, ed io voglio le prove che ciò che dice sia vero. Tu eri presente a questo incontro?»39Please respect copyright.PENANAR1atQaBLxo
Kaleva deglutì. La situazione andava complicandosi ulteriormente. «No, non lo ero» rispose, emettendo un profondo sospiro. «Ma le prove che sia vero ci sono. La notte in cui mio padre si recò a parlare col Britanno io non mi trovavo nella fortezza, ma nell’accampamento dei Britanni, sulla sponda orientale del lago. Mio padre l’attraversò a nuoto insieme ad altri guerrieri, un paio di questi li lasciò con noi perché ci facessero da guida e ci conducessero sulla Cresta dei Lupi, dove si trova il faro di segnalazione. Questi uomini si trovano al villaggio. Se glielo chiederai, loro te lo confermeranno. Inoltre, quella notte mio padre lasciò al Britanno questo…» e così dicendo si afferrò con entrambe le mani lo scollo della casacca e l’abbassò, scoprendo il torque sul collo. Poi, mentre il rincrescimento e la stanchezza montavano velocemente dentro di lui e cominciavano a prendere il sopravvento sul buon senso, aggiunse: «È usanza tra la mia gente consegnare il torque al primogenito il giorno del compimento dei diciotto anni ed io non li ho ancora compiuti. E se ti stai chiedendo per quale motivo, anziché rimanere al mio posto accanto a mio padre e alla mia gente, io abbia preferito fuggire via come un codardo, ti rispondo subito che non l’ho fatto. Io credevo fosse morto, l’ho creduto morto fino al giorno in cui le tue navi sono approdate sulle coste della mia terra. E se questo mi è stato nascosto è perché mio padre obbligò il Britanno a fargli solenne giuramento che me lo avrebbe riferito solo quando mi avesse messo in salvo su una delle tue navi… Veniamo da giorni terribili, tutti noi. Abbiamo affrontato decine di battaglie cruenti e mille avversità e privazioni e pericoli di ogni sorta. Abbiamo perso tutto, la nostra casa, i nostri cari, non solo io ma ciascuno degli uomini che mi ha coraggiosamente accompagnato fino a qui. Abbiamo dovuto prendere decisioni che non ci piacevano e con cui dovremo fare i conti per il resto della nostra vita. Molti uomini si sono sacrificati per ubbidire al re, anche se non era affatto il loro re, per depistare i Romani e consentirmi di mettermi in salvo. Siamo stanchi oltre ogni immaginazione, e nonostante io nutra per la tua persona e per tutto ciò che rappresenta il massimo rispetto, francamente di questo processo non ne posso più. So che ti aspettavi di vedere mio padre al posto mio, invece qui ci sono solo io. E se questo non ti basta non so cosa farci…» proruppe Kaleva in un lungo, sentito monologo. Sentiva gli occhi di tutti puntati addosso, ognuno con un’espressione diversa stampata in faccia: il re sembrava allibito, Eirikr compiaciuto e Adrian confuso e infastidito, dal momento che non era in grado di stabilire cosa stesse accadendo. 39Please respect copyright.PENANAk1Dx8Aqs74
Eirikr prese parola e spezzò il silenzio tombale sceso inesorabilmente su tutti loro, ma il gergo che usò per conferire con suo padre, nonostante avesse alcune parole vagamente familiari, risultò essere del tutto incomprensibile anche a Kaleva. Re Oddmarr rispose qualcosa, Eirikr sorrise e aggiunse qualcos’altro. Infine, il re concluse proferendo altre poche parole ed Eirikr annuì soddisfatto.39Please respect copyright.PENANAUir0Xv1Swg
Dopodiché, re Oddmarr lo guardò dritto negli occhi e disse, risoluto: «Resterai a Myrdal sotto la mia tutela fin quando ti sarai fatto uomo e potrai decidere da te il destino della tua vita, se rivendicare o meno il trono che ti è stato strappato. Il resto degli uomini che ti ha condotto fin qui, invece, dovrà lasciare la mia terra. Concederò loro qualche giorno perché si riposino, ma poi se ne dovranno andare.»39Please respect copyright.PENANAERF6acTDJi
A quel punto, Kaleva aprì bocca per protestare, ma il re sollevò il palmo della mano e aggiunse, in tono perentorio: «E questo, per il martello di Thor, è tutto.»39Please respect copyright.PENANAWpHPFdpA5j
Senza concedergli alcuna possibilità di replicare, si sollevò lentamente in piedi e, sorretto dal servitore rimasto tutto il tempo in silenzio al suo fianco, si allontanò dirigendosi verso un’uscita alla destra del trono che conduceva, presumibilmente, agli alloggi del re.39Please respect copyright.PENANAzHFuO8TNxt
Kaleva rimase immobile per un lungo istante, esterrefatto e indignato, fin quando Adrian, toccandolo ad un braccio, lo riportò alla realtà domandandogli: «Mi dici che cazzo succede?»39Please respect copyright.PENANAGhNUdgWJ1F
Kaleva strinse le mascelle. Cosa succedeva? Il re Oddmarr gli concedeva il permesso di rimanere tra la sua gente nonostante il già poco sangue norreno nelle vene di suo padre scorreva ulteriormente diluito da quello caledone nelle sue, mentre tutti gli uomini, che coraggiosamente lo avevano portato in salvo fino a lì, sarebbero stati allontanati più o meno dignitosamente dal nobile suolo norreno, come nemici qualsiasi. Ecco quello che succedeva, ma Kaleva non trovò il coraggio di dirglielo. Perciò strinse i pugni e rimase ostinatamente in silenzio, mentre fremeva in tutto il suo essere. Eirikr gli strinse delicatamente un braccio.39Please respect copyright.PENANAMadOZqM1Du
«So che ti sembra ingiusto, ma devi credermi se ti dico che ciò che ti ha concesso mio padre va al di là delle più rosee previsioni. Quando abbiamo visto il segnale di richiesta di soccorso da parte vostra, avevamo preso la decisione che sareste stati ospitatati nel mio villaggio, dal momento che ero stato io a prendere questi precisi accordi con tuo padre. Invece Oddmarr ha stabilito che tu rimanga qui, a Myrdal, sotto la sua protezione. Forse per te non significa niente, invece è una cosa che dovrebbe gratificarti. Vuol dire che verrai addestrato come un guerriero norreno e questa non è una cosa che viene concessa a chiunque.» Eirikr si fece improvvisamente triste, poi aggiunse, quasi sovrappensiero: «Anche a tuo padre venne data la stessa opportunità, ma non gli fu permesso di coglierla.» 39Please respect copyright.PENANAfka0O3Duyi
Kaleva guardò il cugino con disprezzo, infastidito più che incoraggiato da quella rivelazione per lui criptica, come un sacco di altre cose riguardanti suo padre. «Io non so nemmeno di cosa tu stia parlando. So solo che tra tuo padre e il mio non corre buon sangue e ora io mi trovo in mezzo alle loro controversie…»39Please respect copyright.PENANAv6aoihosy1
«Ti sbagli, Kaleva: mio padre amava il tuo come un figlio proprio. Le controversie non erano tra lui e Chrigel, piuttosto tra mio nonno e il tuo, ma evidentemente non sei a conoscenza dei fatti. Ti prometto che, a tempo debito, ti spiegherò ogni cosa. Nel frattempo, ti esorto a cogliere l’occasione che ti viene data. Lascia che tu venga addestrato come un Berserkr. Resta al sicuro a Myrdal fin quando le acque non si saranno calmate, fin quando i Romani avranno smesso di cercarti. Diventa un uomo, un guerriero, aspetta che i tempi maturino. A quel punto potrai vendicare tuo padre e tutta la tua gente…»39Please respect copyright.PENANALeKi2HkH7N
«Vendicare mio padre?» obiettò con la voce piena di risentimento Kaleva. «Mio padre potrebbe essere ancora vivo e tu già mi chiedi di piangerlo, quando tutto quello che in questo momento vorrei fare è tornare indietro e combattere per tentare di liberarlo!»39Please respect copyright.PENANAtoVrqScfls
Scosse la testa amareggiato e decise che, per il momento, ne aveva le palle piene di tutto e tutti: di lui, del re Oddmarr, dei Norreni e di tutto il loro fottuto mondo. Scartò Eirikr, ignorò le nuove richieste di Adrian di spiegargli cosa accidenti stava accadendo e uscì correndo dalla Sala del Trono.39Please respect copyright.PENANAaQk5pqPs3I
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